Borderlands - Il film è in crisi, Craig Mazin si tira indietro
Ha deciso di assumere lo pseudonimo di Joe Crombie, dissociandosi dal progetto che sembra scivolato in un limbo infernale
Portare un videogioco sul grande schermo non è uno scherzo, e quando la sceneggiatura prende una brutta piega il disastro è dietro l'angolo. Lo sanno bene gli appassionati che si sono scontrati con i discutibili adattamenti del regista Uwe Boll come House of The Dead, Alone in The Dark o BloodRayne. Ora la storia sembra proprio ripetersi con un'altra produzione in odore di maledizione, Borderlands, dalla quale lo sceneggiatore Craig Mazin (serie TV The Last of Us e Chernobyl) ha deciso di allontanarsi.
Borderlands è l'adattamento del 2009 dell'adventure FPS che ha generato una saga da un miliardo di dollari. Il progetto gira per Hollywood dal 2015 e proprio come nel caso di diversi film di Uwe Boll nel cast figurano tanti nomi importanti, a partire da Jamie Lee Curtis, Jack Black, Cate Blanchett e Kevin Hart, con un'avventura scritta da Mazin assieme allo stesso Eli Roth, che lo dirige.
Il fatto è che la sceneggiatura è stata riscritta più volte, tanto che delle battute originali rimane ben poco. Il film è stato girato due anni fa, le proiezioni di prova con il pubblico pare siano state un disastro e non si è nemmeno osato fissare una data di uscita dopo le nuove riprese che Tim Miller ha effettuato a gennaio in assenza di Eli Roth. Il continuo rimestare dello script ha spinto quindi Mazin a non volerne più far parte, chiedendo di cambiare il suo nome in Joe Crombie.
Nonostante le indiscusse capacità di “Crombie” e di Roth, sembra proprio che il girato non convinca e il continuo rimestare narrativo abbia ulteriormente appesantito la situazione. Almeno altri sette sceneggiatori hanno messo mano al racconto e non c'è alcuna indicazione che Borderlands superi l'inferno della post-produzione a due anni dalle riprese.