Breaking Bad e lo sciopero che salvò la serie

Un personaggio principale sarebbe potuto uscire di scena troppo velocemente, compromettendo la catena di eventi

di Claudio Pofi
A quasi dieci anni dalla conclusione Breaking Bad resta un'indiscussa pietra miliare tra le serie televisive del nuovo millennio. Produzione televisiva che avrebbe potuto essere molto diversa se non fosse stato per lo sciopero degli sceneggiatori occorso tra il 2007 e il 2008, e per come ha impedito la fine prematura di uno dei personaggi principali al termine della prima stagione.
 
Secondo lo stesso Vince Gilligan, quando stavano scrivendo l'inizio di Breaking Bad aveva bisogno di un brutale colpo di scena. Qualcosa che lasciasse il pubblico sbalordito e contribuisse a trasformare la serie in un fenomeno: la morte improvvisa di uno dei protagonisti.

Sebbene uno dei piani originali di Vince Gilligan prevedesse che la vittima sarebbe stata Jesse (Aaron Paul), l'idea fu abbandonata durante le riprese dell'episodio pilota. Così fu Hank, il cognato di Walter White nonché agente della DEA interpretato da Dean Norris, ad essere in cima alla lista del personaggio da eliminare. 
 
Gilligan ricorda: "Nessuno aveva ancora visto la serie e io sentivo di dover dare il massimo e sfruttare ogni minimo dramma. È arrivato lo sciopero degli sceneggiatori e non abbiamo potuto realizzare gli ultimi due episodi. Abbiamo dovuto concludere la prima stagione con sette episodi invece di nove. Nel nono episodio eravamo seriamente intenzionati a far fuori Hank, il cognato di Walt interpretato da Dean Norris. Ero disposto a fare tutto il possibile perché avevo paura di non attirare l'attenzione della gente".
 
 
Il suddetto sciopero non solo ha impedito la morte di Hank, ma è stato anche un importante punto di svolta per una serie che, nelle parole di Gilligan, "sarebbe stata molto diversa da quella che conosciamo ora, un'esperienza molto più breve e meno ricca". 
 
Lo sciopero permise di ripensarla completamente, soprattutto sotto un aspetto: rallentare il ritmo della serie perché, secondo la produttrice Melissa Bernstein si stava "bruciando più storia del dovuto".