Bungie travolta dai licenziamenti: dichiarazioni e critiche

La community chiede la testa del CEO

di Tommaso Alisonno

Destiny 2: La Forma Ultima, ossia l'ultima espansione "grossa" prevista e promessa per il titolo fantascientifico di Bungie, era da tempo etichettata come "l'ultima speranza" per la software house di proprietà di Sony per mantenere un certo grado d'indipendenza dalla casa madre. Il colosso Giapponese aveva infatti già messo in chiaro con il CEO Pete Parsons che se i risultati della pubblicazione non fossero stati soddisfacenti avrebbe provveduto a rivedere le condizioni della sussidiarietà.

La Forma Ultima è arrivata a Giugno, ottenendo valutazioni più che positive dalla critica e dal pubblico, compresa la nostra Recensione; evidentemente, però, i dati di vendita non sono hanno raggiunto il livello preteso da Sony [chissà qual era, poi...] e così quest'oggi Parsons ha pubblicato sul blog ufficiale del team un lungo comunicato in cui annuncia drastiche modifiche all'organico di Bungie.

Bungie: Licenziamenti e Spostamenti

In quello che Parsons definisce un giorno "difficile e doloroso", l'annuncio è quello di 220 membri dello staff che perderanno de-facto il lavoro. Oltre a questi, altri 155 membri verranno riassorbiti da Sony Interactive Entertainment, portando con essi uno dei progetti a cui Bungie stava lavorando e che verrà adesso proseguito sotto l'egida di un'altra etichetta Sony.

In tutto questo quindi Bungie perde 375 membri, circa il 30% della sua forza-lavoro, e da adesso sarà impegnato unicamente nella realizzazione dei nuovi contenuti "minori" di Destiny 2 e nello sviluppo dell'annunciato Marathon.

Le Reazioni: c'è chi vuole le Dimissioni

La reazione della community è stata immediata: uno dei primi a mettere la faccia sul movimento di protesta è nientemeno che Dylan Gafner, anche noto come DMG04, attuale Community Lead di Destiny 2: "Imperdonabile. Ancora una volta stiamo perdendo dei talenti leader dell'industria. La responsabilità fatta ricadere sui lavoratori che più volte hanno spinto per fornire risultati a favore della community."

Ma sono soprattutto i membri di Bungie ad essere rimasti "a spasso" ad essersi scagliati in massa contro la manovra e specificamente contro la persona di Pete Parsons, ed anche quelli che non sono stati investiti dal taglio si sono svegliati urlando "non ho più il mio team!".

"Non ho neppure Tweettato di essere stata promossa il mese scorso, ma adesso devo tweettare di essere stata licenziata."

"Vorrei solo sapere che cosa hanno fatto - scrive un altro ex-dipendente, criticando le dichiarazioni di Parsons a proposito della necessità di operare dei tagli - Perché 'iirc Pete' non ha subito un taglio al suo salario o altro, per lo meno l'ultima volta. A questo punto non voglio sentire cose di questo livello superficiale. Cosa FA esattamente la leadership?"

Ed ora quella che personalmente ci ha colpito di più:

"Vigliacco. Tu l'hai fatto. Tu l'hai scelto. Sono già nella lista 'non lavorare con' e non mi interessa più. Mi hai mentito in faccia. Proprio davanti a te. Mi hai anche invitato a vedere le tue nuove macchine. DUE GIORNI prima di licenziarmi. Due. Fo**uti. Giorni. Dimettiti. Ora."

Quella delle macchine è una nota passione di Parsons ed è una delle cause di scandalo: nonostante l'azienda si trovi in difficoltà da tempo, infatti, il CEO ha sempre tenuto un tenore di vita molto elevato e tra le altre cose colleziona veicoli d'epoca. Stando ad una stima svolta da Bring A Trailer, infatti, Parsons avrebbe acquistato oltre 20 veicoli da quando, nel 2022, Bungie è stata acquisita da Sony alla cifra di 3.6 Miliardi di Dollari.

Ovviamente le accuse e gli attacchi non si sono limitate a questo pochi post che vi abbiamo riproposto: X ribolle della rabbia degli ex-dipendenti e dei fan di Bungie e Parsons ha dovuto bloccare il suo profilo per arginare la shitstorm che gli stava piovendo addosso come un temporale.

Rassegnerà le Dimissioni? Staremo a vedere...