C'è speranza per i giochi non tradotti?

di Tommaso Alisonno

Non é una novità che una certa percentuale di videogiochi sviluppati nel paese del Sol Levante siano destinati esclusivamente per il mercato interno, visto che gli sviluppatori li considerano "inadatti ad un pubblico occidentale". Soprattutto su Nintendo DS sono stati realizzati un gran numero di titoli - JRPG, ma non solo - destinati a non varcare mai i confini culturali del Giappone.


Ma la recente new-wave economica che in Giappone ha portato a guardare con molta più attenzione il mercato estero potrebbe, portare in concomitanza con l'uscita del nuovo 3DS, ad un inatteso fenomeno di ri-edizione di alcuni di questi titoli, o perlomeno questa é un'idea che frulla per la testa del presidentissimo di Nintendo Satoru Iwata.


"Alcuni software hanno già provato la loro commerciabilità in Giappone ma non sono ancora disponibili nel mercato oltremare, e per alcuni di questi i nostri team di localizzazione stanno attualmente investendo il loro tempo - ha detto agli investitori - Avvantaggiarci di questo software può essere un modo per rispondere alla vostra domanda su come gestire la transazione tra DS e 3DS."