Activision: "Call of Duty è come il calcio, non puoi cambiarlo"

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Ancora una volta Call of Duty, ancora una volta Infinity Ward a parlare dell'arma a doppio taglio rappresentata dalla sua stessa saga. In un'intervista con Official Xbox Magazine, Mark Rubin (executive producer) ha parlato di come il gioco non possa evolversi fino a un certo punto a causa del suo stesso successo.


Parlando del gameplay della saga, Rubin ha sottolineato come stravolgerlo andrebbe a discapito dei giocatori stessi, soprattutto di coloro che si allenano annualmente per gareggiare ai tornei mondiali ufficiali, realtà che sta prendendo sempre più piede negli ultimi tempi.


"Vedetela così", ha infatti specificato. "Se Call of Duty fosse calcio, a nessuno piacerebbe che l'anno dopo si cambiassero le regole, magari con 7 giocatori massimo per formazione e che la palla ora potrà essere presa solo con le mani"


"Quindi non possiamo assolutamente cambiare le regole principali, per quanto semplici siano. Sei un giocatore, gareggi in prima persona, hai un'arma in mano e spari a tutti gli altri giocatori. Non deve essere niente di diverso da questo. Però possiamo lavorare molto sulle cose secondarie, come la personalizzazione del personaggio, la veridicità del mondo di gioco, aggiungendo nuove modalità e mappe"


"Ogni volta possiamo sempre aggiungere molto. Ogni volta che si rilascia un gioco, e questo non vale solo per noi, si spera fino all'ultimo di poter aggiungere magari quelle ultime innovazioni che non sono mai potute apparire per mancanza di tempo. Quindi, in fin dei conti, riusciremo sempre a rilasciare sorprese. Praticamente, cerchiamo sempre di rilasciare un gioco migliore di quello precedente"


Vi ricordiamo come il prossimo Call of Duty, sottotitolato Ghost, é atteso su nuova e vecchia generazione e, ovviamente, PC.

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