Capcom: ci saranno altri revival oltre a Onimusha e Okami?

Riportare in vita le IP del passato fa parte di una precisa strategia

di Davide Tognon

I recenti Game Awards avranno senz'altro fatto la felicità di tantissimi giocatori, per la mole inattesa di grandi annunci a cui si è assistito. Fra le numerose liete notizie, annoveriamo il ritorno di due IP storiche, che nacquero all'epoca di PlayStation 2 e che molti di coloro che già si intrattenevano coi video game una ventina di anni fa ricorderanno con affetto: una è Onimusha, mentre l'altra è Okami.


Capcom riesuma altre IP?

Entrambe le IP menzionate sono di proprietà di Capcom e sono state riportate alla luce in virtù di una strategia ben precisa: come spiegato in un comunicato stampa destinato agli investitori, la compagnia giapponese ha infatti intenzione di affiancare al lancio di nuovi titoli la riattivazione delle IP dormienti. Questa strategia ha lo scopo di incrementare il valore dell'azienda (attraverso la rivalutazione delle IP stesse).

Dal momento che Capcom intende percorrere questa strada, è lecito aspettarsi che altre IP dormienti vengano risvegliate in futuro. I franchise da riportare in auge non mancano, ne citiamo due a titolo di esempio: Dino Crisis e God Hand. Non abbiamo fatto questi nomi a caso: entrambi sono stati diretti da un certo Shinji Mikami. Non ci sentiamo di escludere che Mikami possa tornare a collaborare con Capcom in futuro.

Perché avanziamo questa ipotesi? Semplice: il sequel di Okami è stato affidato al direttore del primo episodio, Hideki Kamiya, che per l'occasione ha ricostituito lo studio Clover. Il nuovo Onimusha può benissimo finire nelle mani di Jun Takeuchi, lo storico direttore di Onimusha che tutt'oggi lavora per la compagnia. Quindi potremmo dire che Capcom ci tenga a rimettere le IP nelle mani dei "legittimi proprietari". Dal canto suo, Mikami ha lasciato Tango Gameworks per fondare un altro studio, chiamato Kamuy, ma non sappiamo di cosa si stia occupando...