Chattavano con la Xbox 360: arrestati per Insider Trading
La vecchia chat utilizzata per non lasciare tracce
Un detto molto vecchio nel nostro Bel Paese è "Fatta la legge, trovato l'inganno", e simboleggia l'abilità a volte sconcertante che hanno i truffatori nell'individuare tutti i modi possibili e (in)immaginabili per svolgere i loro affari illeciti in barba alla madama. Detto questo, non è però la prima volta che questo genere di criminali si avvalgono di infrastrutture destinate al Gaming, soprattutto se di vecchia concezione tecnologia, per orchestrare i loro piani.
È quello che è successo negli USA, con la recente incriminazione da parte dell'FBI dell'ex-analista di Goldman Sachs Anthony Viggiano per un caso di Insider Trading operato tramite la chat di Xbox 360. Ad insospettire le autorità federali sono state le numerose operazioni finanziarie particolarmente redditizie svolte da alcuni amici intimi di Viggiano, tra cui tale Christopher Salamone: è stato quest'ultimo a cedere agli interrogatori e decidere di collaborare con la giustizia, confessando di aver ricevuto le informazioni finaziarie da parte di Viggiano proprio tramite il vecchio sistema di chat di Microsoft.
"Signal, o la chat di Xbox 360, non opera nessun tracciamento, buona fortuna a trovare le prove - affermava infatti Viggiano in un messaggio registrato da Salamone dopo che entrambi erano stati interpellati dall'FBI, ignorando che l'amico avesse siglato un accordo - quindi nel caso peggiore potrei aver detto qualcosa... tipo nel primissimo messaggio a Steve. Ma è proprio il caso peggiore." Adesso la rete intende stringersi anche sugli altri amici di chat coinvolti nella truffa.
La non-tracciabilità dei vecchi sistemi di chat è un problema noto alle forze dell'ordine, coi sistemi più recenti che si avvalgono dell'operato di software di controllo ed IA - talvolta anche un po' invasive, in verità - che possano verificarne il corretto uso.