Clamoroso, il Governo inglese boccia l'acquisizione di Activision

Perché la mossa di Microsoft potrebbe ledere i gamer inglesi

di Davide Tognon

Il lungo e travagliato percorso che dovrebbe portare Microsoft a perfezionare l'acquisizione di Activision Blizzard ha appena subito una pesante battuta d'arresto, le cui conseguenze non sono ancora chiare. Con un comunicato stampa ufficiale, il Governo inglese ha dichiarato il responso del Competition and Markets Authority (CMA), l'organo competente in materia di concorrenza: l'acquisizione di Activision potrebbe portare a prezzi più alti, minore scelta, o minore innovazione.

L'autorità britannica è giunta a questa conclusione dopo aver preso visione di più di tre milioni di documenti, aver sentito i due soggetti coinvolti (Microsoft ed Activision), aver condotto sondaggi sui giocatori britannici ed aver sentito anche altri soggetti che operano nel mercato (fra i quali figura senz'altro Sony, che non viene nominata direttamente, sebbene nel comunicato si faccia menzione di PlayStation). 

Il CMA ha dunque condiviso i timori di chi vedeva nell'acquisizione un pericolo per la concorrenza, esponendo in particolare due criticità. La prima è quella del cloud gaming: Microsoft ha una posizione dominante nel settore, con una quota stimata al 60-70% sul totale globale e fare dei videogame Activision una esclusiva per la propria piattaforma cloud andrebbe a rafforzare questa posizione, con tutti i rischi che ne derivano.

La seconda riguarda il rapporto fra franchise di punta, in primis Call of Duty, e le console. Nonostante Phil Spencer & Co. abbiano ripetuto fino allo sfinimento di voler tenere CoD multipiattaforma, il CMA ha rilevato che Microsoft potrebbe rendere questi franchise delle esclusive per le sue console. Anzi, l'organo antitrust si è spinto ad ipotizzare che Microsoft potrebbe perfino rendere i franchise esclusivi PlayStation, in caso di non meglio specificate "peggiori condizioni materiali".