Daryl Dixon e Intervista col vampiro: lo sciopero c'è, anzi no

Mai come questa volta si sono verificate anomale decisioni da parte dei sindacati nel consentire la prosecuzione delle riprese

di Claudio Pofi

Tra tante incertezze in quel di Hollywood una garanzia: lo sciopero in corso di sceneggiatori, autori e attori è piuttosto bizzarro. Mai prima d'ora a Hollywood si era permesso a così tanti progetti di proseguire mentre le riprese dovevano essere completamente ferme. Le regole della SAG sarebbero chiare: la casa di produzione deve accettare senza batter ciglio tutti i punti dell'accordo iniziale richiesto dagli attori, deve essere veramente indipendente quindi non far parte dell'AMPTP, e la serie o il film non devono essere firmati da uno sceneggiatore della WGA.

Eppure è stato permesso alla AMC di riprendere le produzioni: quasi contemporaneamente il sindacato ha infranto le sue stesse regole permettendo al network AMC di continuare a girare tre delle sue serie, anche se erano state sceneggiate da membri della WGA. E la confusione aumenta.

Presentando Ferrari alla Mostra del Cinema di Venezia, Adam Driver si è chiesto come sia possibile che una piccola società di distribuzione come Neon possa soddisfare tutte le richieste del SAG e che macro-corporazioni come Netflix o Amazon affermino di non essere in grado di farlo. Come dargli torto. Il fatto è che le serie che il SAG ha permesso di girare hanno membri della WGA dietro la sceneggiatura.

Intervista col vampiro aveva in corso le riprese della seconda stagione a Praga, quando è scoppiato lo sciopero. Poi gli spin-off di The Walking Dead: il nuovo The ones who live, che è già terminato e occorre solo registrare ulteriori dialoghi con gli attori principali, e la seconda stagione di Daryl Dixon prima ancora che la precedente sia stata rilasciata, il che avverrà il prossimo 10 settembre.