L'open-world di Days Gone non distrarrà dalla trama principale
In una recente intervista concessa ai colleghi di Variety, il creative director e sceneggiatore di Days Gone, John Garvin ha definito il gioco come una fiction post-apocalittica interattiva. Ecco le sue parole:
“Uno dei nostri obbiettivi, fin dall’inizio, è stato quello di realizzare uno shooter in terza persona fortemente basato sulla narrativa. Non avevamo mai visto un open-world nel quale fosse possibile seguire la storia principale con grande interesse. Solitamente i free-roaming hanno così tanto di divertente da offrire che concentrarsi sul cuore della narrativa è difficile.”
Garvin ha poi usato la serie Far Cry come metro di paragone:
“In giochi come Far Cry, e io lo amo, ci sono tante attività che possono distrarre. Noi abbiamo scelto consciamente di porre l’attenzione su ciò che ruota attorno alla vicenda ‘cuore’ dell’avventura.
Ad esempio, non abbiamo un mini-gioco di pesca in cui puoi andare ad esplorare tutti i laghi e gli stagni. La caccia, invece, aiuta a mantenere quel senso di costante minaccia presente nel mondo di gioco, è stata inserita come parte del progetto, una feature coerente con il tema principale.”
Come già rivelato in passato, però, ci sarà anche la possibilità di immergersi in storie secondarie che verteranno sul passato dei protagonista, sui suoi amici e sulla moglie. Ma non sarà nulla di dispersivo: stando a Garvin potranno passare, ad esempio, anche venti ore di gameplay dedicato alla trama centrale prima di imbattersi su una secondaria.
Ricordiamo che il lancio di Days Gone è fissato, in esclusiva per PlayStation 4, per il 26 aprile 2019.