Death Stranding 2: il rapporto di Hideo Kojima con i doppiatori
Il game designer nipponico ci parla di come si sia evoluto nel tempo questo aspetto

Death Stranding 2: On the Beach, un altro dei titoli più attesi per il 2025, verrà pubblicato il 26 giugno in esclusiva su PlayStation 5. In questo video game, così come accade in molte altre opere dirette da Hideo Kojima, le performance degli attori assumono una grandissima rilevanza, sia sotto il profilo visivo, sia sotto quello uditivo. Death Stranding 2 ha qualcosa come 66 personaggi doppiati: la registrazione delle voci in giapponese si è conclusa di recente, dopo essere andata avanti per 10 mesi.
L'evoluzione del doppiaggio per Hideo Kojima
Hideo Kojima si è soffermato sull'argomento doppiaggio in un articolo scritto per il portale giapponese Ananweb. Il game designer nipponico osserva che quando entrò nell'industria, nella seconda metà degli anni '80, non esistevano ancora le voci dei video giochi: per questo motivo Snake, il protagonista di Metal Gear (il primo gioco diretto da Kojima, 1987), venne realizzato come un duro silenzioso.
Qualche tempo più tardi, NEC lanciò una console con lettore CD-ROM (PC Engine). Nel 1992, Kojima diresse Snatcher CD-ROMantic, un remake di Snatcher (1988) e il suo primo gioco con alcuni dialoghi doppiati. In quella occasione il game designer nipponico, ancora inesperto, scelse di persona i professionisti per il doppiaggio, ma affidò il lavoro ad una società esterna. Kojima cercò di instaurare un rapporto con coloro che avrebbero prestato le loro voci, ma fu impossibile perché le operazioni di doppiaggio durarono appena mezza giornata.
La situazione cambiò con il successivo Policenauts (1994). Per questo progetto, Kojima assunse il totale controllo sulle varie fasi del doppiaggio e intrecciò relazioni con le persone coinvolte, organizzando delle apposite cene. Si venne così a delineare quel metodo molto personale di condurre il doppiaggio che contraddistingue ancora oggi il lavoro di Kojima, caratterizzato da un rapporto di fiducia con gli attori, che spesso ritornano in giochi successivi ad interpretare nuovi ruoli.
Questo approccio è stato confermato in Metal Gear Solid (1998), un titolo per cui Kojima sostiene che il suo studio si sia rifiutato di "sottomettersi alle regole dell'industria", creando il proprio ambiente di lavoro, per migliorare ulteriormente la qualità della registrazione vocale. Il taciturno Snake divenne un personaggio capace di fare battute, il che contribuì ad arricchirne la caratterizzazione. Alcuni dei professionisti che hanno collaborato con Kojima ai tempi sono rimasti al suo fianco per molti anni e tornano nei due Death Stranding.