Sony non credette in Demon's Souls

di Fabio Fundoni

Shuhei Yoshida, presidente degli Studios Sony, ha fatto un accorato "mea culpa" per quanto riguarda la scarsissima considerazione data da Sony a Demon's Souls gioco che, a lungo andare, si é rivelato uno dei migliori e più interessanti in esclusiva PlayStation 3. Secondo Yoshida tutto sarebbe derivato dallo stile di sviluppo giapponese che non permetterebbe di vedere sin da subito le reali potenzialità di un prodotto, a differenza del metodo occidentale. Le prove durante lo sviluppo da parte di Sony sarebbero state, infatti, piene di problemi, con una sottostima del prodotto. Anche rigiocandolo una volta terminato lo sviluppo, Yoshida ha ammesso di averlo provato solo un paio d'ore che, vista la natura del titolo, non gli hanno permesso di vedere poi molto, motivo per cui il gioco fu considerato brutto da Sony e snobbato, tanto da venire distribuito solo in Giappone.


Il recente successo del seguito, Dark Souls, ha portato quindi Yoshida a rammaricarsi della occasione persa, raccolta però da Atlus e Namco che, vedendoci più lungo, hanno deciso di rischiare portando il primo capitolo anche in America e Europa.


Crediamo che in futuro Yoshida proverà i giochi per un po' più di due orette...