Niente cross-platform, season su console o futuro MMO per Diablo

di Tommaso Alisonno

Nel corso della Blizzcon tenutasi nell'arco del Week-End, com'era lecito, PR, sviluppatori e dirigenti di Blizzard sono stati presi d'assalto dalla stampa a proposito del futuro dei brand attualmente in circolazione. Kevin Martens, Lead Designer di Diablo III, è stato intervistato da GameSpot a proposito della possibilità di poter un giorno giocare al celebre Action-RPG in cross platform tra Battle.net, PSN e XBL, ma la risposta è stata lapidaria.


"Non è assolutamente possibile a questo punto con questo gioco - afferma Martens - Non l'abbiamo costruito in quel modo, quindi i due ecosistemi sono chiusi Sto cercando di darvi la risposta più definitiva, l'ultima da PR, e questa è no, non possiamo farlo. Quello che fanno i network di Xbox e PlayStatation è differente da quello che fa Battle.net."


La stessa differenza sostanziale impedirebbe anche l'implementazione delle season: "Le Season richiedono l'always online, e questa è una delle principali differenze dell'ecosistema. Per le conquiste delle season e le cose come stanno, tutti dovrebbero giocare sullo stesso campo livellato. E' un esempio lampante di qualcosa che su console non funziona."


Se l'Always Online è un problema per il mercato console, dall'altro lato della barricata c'è chi si ricorda di un vecchio progetto, ventilato dal Game Director Jay Wilson, di evolvere il brand Diablo a vero e proprio MMO: parliamo di Kotaku, che a questo proposito ha avvicinato Martens, il quale ancora una volta è stato negativo: "Non c'è più nessuna discussione a proposito di un MMO di Diablo: è stata un'idea molto interessante quando l'abbiamo proposta, ma penso che Diablo abbia dalla sua un Fantasy molto forte. Avere un migliaio di persone che lo giochino con te su un server non lo aumenta drammaticamente. Abbiamo imparato ad amere la più ristretta esperienza di gioco in 4, focalizzata sul gruppo. Alcune persone chiedono "perché non fate cinque?" Voglio dire, potremmo, ma il gioco è in un certo senso costruito con quattro persone in mente. Quindi la tentazione di espandere il cerchio sociale e caduta lungo strada mentre imparavamo di più su cosa veramente amiamo in Diablo."