DOTA 2 vuole andare oltre il Battle Pass
Valve si affranca dalla schiavitù del modello Game as a service?
Il 9 luglio cadrà il decimo anniversario di DOTA 2 e il team di sviluppo sta preparando qualche sorpresa per i giocatori, anche se avvisa che non riuscirà a finire in tempo per il giorno designato. Intanto, però, il MOBA firmato Valve ha deciso di cambiare il modo in cui offre nuovi contenuti all'utenza, prendendo le distanze dal tradizionale modello del Battle Pass. DOTA 2 ricorre a questo modello da anni e le novità ormai ruotano tutte attorno ad esso.
I contenuti sono stati sviluppati nell'ottica di essere compatibili con il Battle Pass, ma a lungo andare questo orientamento ha limitato le possibilità degli sviluppatori, perché ciò che non si allineava con le ricompense del Battle Pass veniva messo in disparte. Per questo motivo, con l'aggiornamento "Nuove frontiere" e la patch 7.33 sono stati introdotti per la prima volta degli update che non sarebbero stati possibili ragionando esclusivamente in ottica Battle Pass.
Per il futuro, gli sviluppatori hanno intenzione di continuare a proporre le tipiche ricompense del Battle Pass, come gli oggetti cosmetici; tuttavia, gli aggiornamenti nel loro complesso saranno slegati dal modello del Battle Pass e potranno assumere forme diverse.