Molyneux critica Dungeon Keeper Free to Play

di Tommaso Alisonno

A volte ritornano, ma a volte forse farebbero meglio a non tornare, o per lo meno a non tornare stravolti da un insolito destino. E' ciò che accade a uno dei titoli più famosi dell'era Bullfrog, quel Dungeon Keeper che, dalla fertile mente di Peter Molyneux, rivoluzionò il concept del gestionale in tempo reale mettendoci forse per la prima volta nelle vesti del cattivo.


Adesso Dungeon Keeper é tornato, riveduto e corretto ("corretto"?) per il mercato Free to Play su Mobile ad opera dei Mythic Studios di Electronic Arts, che del brand possiede i diritti. Un successo? Un grande tributo? Parrebbe proprio di no.


Non in pochi si sono infatti lamentati della politica fortemente microtransazioni-centrica imposta da EA al gioco, in cui i tempi di costruzione delle varie strutture sono molto lunghi e l'unico modo per accelerarli é acquistare con moneta sonante i cristalli verdi. La pratica é talmente radicata nella struttura di gioco che alcuni sono arrivati a dire che in esso la definizione "free-to-play" é a dir poco usurpata.


Dal canto suo, Mythic, difende il proprio lavoro definendolo un normalissimo gioco free-to-play, costruito partendo dalle basi del tipo di prodotto ed applicandoci sopra il concept del titolo di Molyneux. Questo significa che l'esperienza di gioco é studiata perché l'utente vi acceda svariate volte al giorno e ci si soffermi solo per pochi minuti alla volta: giocato in queste condizioni, il titolo non richiede assolutamente spese aggiuntive.


Ma a quanto pare non sono solo la critica e i fan a non aver gradito il risultato finale: lo stsso Peter Molyneux, intervistato dal canale tecnologia della BBC, ha così definito l'operato di Mythic: "Mi son sentito preso in giro e ho pensato 'Cosa? E' ridicolo! Io voglio solo costruire un dungeon, non voglio dover puntare la sveglia da qui a sei giorni per poi tornare a controlalre che un blocco sia stato spaccato!" Secondo Peter, il nome é troppo legato ad una gloria del passato ed ad una particolare concezione di gioco per poter essere applicabile a un simile modello commerciale, per lo meno non in condizioni così estreme: "Penso che non abbiano fatto un buon lavoro nel bilaciamento tra il mantenerlo familiare ai fan di un tempo e il renderlo abbastanza fresco e comprensibile per questa ben più vasta utenza mobile."


Insomma, dalle parole di Molyneux si capisce che il gioco é "un altro f2p mobile" come tanti che di Dungeon Keeper ha solo il nome...