Ebert: "I giochi non saranno mai arte"

di

Ancora una volta lotta tra diversi mass media. Oggi é Roger Ebert, critico cinematografico, ad attaccare i videogiochi e ad allontanarli il più possibile da qualunque forma d'arte.


"Forse é stupido dire 'mai', perché il mai - come ci insegna Rick Wakeman - é un tempo molto lungo. Lasciatemi solo dire che nessun videogioco esistente può essere considerato una forma d'arte", ha infatti detto.


"L'ovvia differenza tra arte e videogiochi é che tu puoi finire un gioco. Ha regole, punteggi, obbiettivi e così via. Se mi citate un gioco immersivo senza punti o regole, allora direi che non é più un gioco ma una storia, un racconto, un film. Quelle sì che sono cose su cui non puoi vincere, puoi solo 'sentirle'"


Parlando poi di una presentazione tenuta dagli sviluppatori di Flower, ha continuato: "I giochi che hanno citato come esempi di arte non fanno aumentare la mia considerazione per questo media. Mi dispiace dirlo, ma sono patetici. Ripeto: 'Nessuno, nel campo e non, riesce a trovare un solo videogioco che possa competere con i grandi poeti, registi e narratori"

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI