ECTS 2000 - Tropico: il simulatore castrista?
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Tropico ha rappresentato una simpatica e innovativa scoperta. Si tratta di un gestionale molto particolare che affonda le radici in due genere di giochi tanto affini quanto diversi: Settlers e The Sims. La particolarità peculiare di Tropico è senza dubbio l'ambientazione del gioco che, per quanto ci è dato sapere, è unica nel suo genere. Abbondonati infatti tutti i buoni propositi di colonizzatore pacifico, in Tropic il giocatore vestirà i panni (sporchi a quanto pare) di un dittatore sudamericano che, preso il potere in modo tutt'altro che nobile, si troverà a capo di un isola tropicale, alla guida di un popolo interamente dedito alla pratica della siesta.
La mescolanza tra i due generi di cui sopra nasce dal fatto che la visuale e lo sviluppo della nazione risulta essere del tutto simile a Settlers, con gli edifici e gli abitanti curati fin nel minimo dettaglio e pronti a eseguire ogni tipo di ordine, mentre la gestione degli abitanti stessi è molto simile a The Sims in quanto è possibile seguire fin nel minimo dettaglio l'andamento caratteriale dei propri cittadini. In totale si parla di 45 differenti categorie di persone, dal minatore al banchiere, passando incredibilmente anche dalla prosituta. La gestione del gioco sembra piuttosto intuitiva e ricalca, come del resto i menu e la grafica del gioco, quella di Railroad Tycoon 2, da cui senza dubbio sono partiti per lo sviluppo di Tropico. Graficamente il gioco non stupisce certo per mirabili maestrie ma sa comunque soddisfare la richiesta del giocatore più puntiglioso, gestendo persino nello zoom più ardito i movimenti dei piccoli abitanti intenti nelle quotidiane attività.
Particolare rilevante è poi certamente la presenza (seppure indiretta) delle forze politiche statunitensi e russe che, agendo proprio negli anni della Guerra Fredda, influenzeranno piuttosto notevolmente l'andamento del gioco, obbligando il giocatore a compiere particolari scelte. In definitiva ci si può aspettare un ottimo gestionale, adatto probabilmente a un pubblico di veri appassionati data la mole di variabili presenti, ma comunque in grado di soddisfare anche l'utente meno esperto, attratto magari dall'esperienza di diventare per qualche ora un piccolo Fidel, solo contro il mondo.
La mescolanza tra i due generi di cui sopra nasce dal fatto che la visuale e lo sviluppo della nazione risulta essere del tutto simile a Settlers, con gli edifici e gli abitanti curati fin nel minimo dettaglio e pronti a eseguire ogni tipo di ordine, mentre la gestione degli abitanti stessi è molto simile a The Sims in quanto è possibile seguire fin nel minimo dettaglio l'andamento caratteriale dei propri cittadini. In totale si parla di 45 differenti categorie di persone, dal minatore al banchiere, passando incredibilmente anche dalla prosituta. La gestione del gioco sembra piuttosto intuitiva e ricalca, come del resto i menu e la grafica del gioco, quella di Railroad Tycoon 2, da cui senza dubbio sono partiti per lo sviluppo di Tropico. Graficamente il gioco non stupisce certo per mirabili maestrie ma sa comunque soddisfare la richiesta del giocatore più puntiglioso, gestendo persino nello zoom più ardito i movimenti dei piccoli abitanti intenti nelle quotidiane attività.
Particolare rilevante è poi certamente la presenza (seppure indiretta) delle forze politiche statunitensi e russe che, agendo proprio negli anni della Guerra Fredda, influenzeranno piuttosto notevolmente l'andamento del gioco, obbligando il giocatore a compiere particolari scelte. In definitiva ci si può aspettare un ottimo gestionale, adatto probabilmente a un pubblico di veri appassionati data la mole di variabili presenti, ma comunque in grado di soddisfare anche l'utente meno esperto, attratto magari dall'esperienza di diventare per qualche ora un piccolo Fidel, solo contro il mondo.