Eidos 2000 - TimeSplitters, fino in quattro, unicamente su PlayStation 2
di
Redazione Gamesurf
Quando un team ha al suo attivo giochi del calibro di Goldeneye e Perfect Dark, beh, ha sicuramente raggiunto uno status di privilegio. Un "nome", potremmo dire, un nome molto importante nel mercato dei videogiochi.
Free Radical Design è stata scelta per sviluppare uno dei titoli per il lancio della PlayStation 2 e oggi abbiamo potuto toccare con mano questo TimeSplitters, uno sparatutto fortemente orientato al multiplayer. Pur essendo dotato di una modalità per giocatore singolo con tanto di trama ambientata in un 2035 decisamente sci-fi, TimeSplitters da il meglio di se in una delle tante modalità di gioco pensate appositamente per gruppi di giocatori assatanati che si potranno affrontare su uno schermo diviso da due a quattro parti. La parola d'ordine di TimeSplitters è la velocità: è stato promesso un aggiornamento costante a 60 frame per secondo e, a occhio, ci sono tutti, anche nelle situazioni più concitate, con quattro giocatori impegnati in split screen. I poligoni delle mappe e i modelli dei giocatori (sono oltre 50, molti dei quali segreti, e sono realizzati in maniera eccellente) schizzano letteralmente sul televisore. Le modalità di gioco, oltre a quella singola e al canonico DeathMatch (possibile anche a squadre), comprendono Capture the Bag, Escort, Last Standing e Knockout.
Il giocatore che configurerà la partita avrà la possibilità di intervenire su un buon numero di parametri, tra cui i set di armi utilizzabili, che sono catalogati per epoca, gli eventuali bot controllati dalla console presenti nella mappa e la mappa stessa. Sono presenti più di 50 mappe da utilizzare, caratterizzate da varie ambientazioni. Le armi potranno essere coerenti con questa oppure no: se al creatore della partita piace l'idea di sparare con le armi laser in un castello medievale, beh, perché non permettergli di farlo? Oltretutto la presenza di armi differenti per epoca storica non è solamente estetica: ogni set di armi ha le proprie caratteristiche e non sempre l'approccio può essere il medesimo.
In ogni caso si può stare tranquilli: in caso le 50 mappe non dovessero bastare, è presente un editor semplicemente impressionante all'interno del gioco. Impressionante per potenza e semplicità, visto che per creare una semplice mappa per una partita a Capture the Bag bastano meno di 5 minuti.
Potremo prendere varie "stanze" da una vastissima libreria; dotarle di power-up, armi, scudi; deciderne il colore dell'illuminazione (importante per definire una base, per esempio) e quindi le texture che caratterizzeranno il livello appena creato. Tempo pochi secondi e potremo verificare direttamente la bontà del nostro operato, salvarlo e utilizzarlo per battaglie all'ultimo sangue.
Il gioco, graficamente parlando ricorda un pochino Quake 2, non siamo quindi ai livelli che il PC ha raggiunto con Unreal Tournament o Quake 3 Arena. Dal punto di vista del sonoro, invece, sono presenti una moltitudine di tracce audio da associare ai vari livelli. Un ultimo commento è dedicato al sistema di controllo: il sottoscritto non riuscirà mai a piegarsi all'interfaccia via pad degli sparatutto in prima persona da console. Devo dire che, dopo qualche minuto, riuscivo quasi a muovermi con efficacia, ma è innegabile che mouse e tastiera siano decisamente più indicati per gli appassionati di giochi di questo tipo. In questo senso dispiace che gli sviluppatori abbiano escluso a priori l'utilizzo di questo genere di periferiche che, siamo certi, non mancheranno nemmeno su PS2.
Free Radical Design è stata scelta per sviluppare uno dei titoli per il lancio della PlayStation 2 e oggi abbiamo potuto toccare con mano questo TimeSplitters, uno sparatutto fortemente orientato al multiplayer. Pur essendo dotato di una modalità per giocatore singolo con tanto di trama ambientata in un 2035 decisamente sci-fi, TimeSplitters da il meglio di se in una delle tante modalità di gioco pensate appositamente per gruppi di giocatori assatanati che si potranno affrontare su uno schermo diviso da due a quattro parti. La parola d'ordine di TimeSplitters è la velocità: è stato promesso un aggiornamento costante a 60 frame per secondo e, a occhio, ci sono tutti, anche nelle situazioni più concitate, con quattro giocatori impegnati in split screen. I poligoni delle mappe e i modelli dei giocatori (sono oltre 50, molti dei quali segreti, e sono realizzati in maniera eccellente) schizzano letteralmente sul televisore. Le modalità di gioco, oltre a quella singola e al canonico DeathMatch (possibile anche a squadre), comprendono Capture the Bag, Escort, Last Standing e Knockout.
Il giocatore che configurerà la partita avrà la possibilità di intervenire su un buon numero di parametri, tra cui i set di armi utilizzabili, che sono catalogati per epoca, gli eventuali bot controllati dalla console presenti nella mappa e la mappa stessa. Sono presenti più di 50 mappe da utilizzare, caratterizzate da varie ambientazioni. Le armi potranno essere coerenti con questa oppure no: se al creatore della partita piace l'idea di sparare con le armi laser in un castello medievale, beh, perché non permettergli di farlo? Oltretutto la presenza di armi differenti per epoca storica non è solamente estetica: ogni set di armi ha le proprie caratteristiche e non sempre l'approccio può essere il medesimo.
In ogni caso si può stare tranquilli: in caso le 50 mappe non dovessero bastare, è presente un editor semplicemente impressionante all'interno del gioco. Impressionante per potenza e semplicità, visto che per creare una semplice mappa per una partita a Capture the Bag bastano meno di 5 minuti.
Potremo prendere varie "stanze" da una vastissima libreria; dotarle di power-up, armi, scudi; deciderne il colore dell'illuminazione (importante per definire una base, per esempio) e quindi le texture che caratterizzeranno il livello appena creato. Tempo pochi secondi e potremo verificare direttamente la bontà del nostro operato, salvarlo e utilizzarlo per battaglie all'ultimo sangue.
Il gioco, graficamente parlando ricorda un pochino Quake 2, non siamo quindi ai livelli che il PC ha raggiunto con Unreal Tournament o Quake 3 Arena. Dal punto di vista del sonoro, invece, sono presenti una moltitudine di tracce audio da associare ai vari livelli. Un ultimo commento è dedicato al sistema di controllo: il sottoscritto non riuscirà mai a piegarsi all'interfaccia via pad degli sparatutto in prima persona da console. Devo dire che, dopo qualche minuto, riuscivo quasi a muovermi con efficacia, ma è innegabile che mouse e tastiera siano decisamente più indicati per gli appassionati di giochi di questo tipo. In questo senso dispiace che gli sviluppatori abbiano escluso a priori l'utilizzo di questo genere di periferiche che, siamo certi, non mancheranno nemmeno su PS2.