Embracer ferma la sua espansione e annuncia licenziamenti

La holding svedese costretta a ridimensionarsi dopo due anni difficili

di Davide Tognon

Sulle pagine di Gamesurf ci siamo soffermati in più di una occasione sulla rapida ascesa di Embracer Group. Negli ultimi anni, la holding svedese ha messo a segno alcune delle più importanti acquisizioni dell'industria videoludica (Asmodee, Gearbox, Aspyr, Saber Interactive, Koch Media, per citarne alcune, ma sono molte di più) che la hanno portata a diventare il principale produttore europeo di videogiochi, con decine e decine di studi.

Nel 2020, il valore di Embracer in borsa è schizzato da 2 a 10 miliardi di dollari, per poi raggiungere la quota record di 14 miliardi nel 2021. La recente crisi ha però colpito duro e per Embracer è cominciato un declino che ha causato ingenti perdite di bilancio e ha portato la compagnia a valere "solo" 3 miliardi ai giorni nostri. Per far fronte al periodo difficile, l'aggressiva politica espansionistica verrà accantonata, in favore di un atteggiamento più prudente.

A comunicarlo è il CEO Lars Wingefors, in una lettera aperta sul programma di ristrutturazione di Embracer. Lo scopo è quello di rendere il gruppo più solido e l'unico modo per farlo è ottimizzare le risorse a disposizione. In altre parole, Embracer sarà costretta ad investire meno sui suoi studi e a cercare maggiori finanziamenti esterni per i progetti più grandi. Purtroppo, i tagli colpiranno anche la forza lavoro: ad oggi Embracer impiega complessivamente circa 17.000 persone, un numero che verrà ridotto entro fine anno, sebbene non sia ancora stato deciso in che misura.