Embracer: rendiconti in attivo tra chiusure e cancellazioni
Il report trimestrale del gruppo Svedese piace agli investitori ma non ai giocatori
Embracer Group, la Holding Svedese che negli ultimi anni ha letteralmente spazzolato un gran numero di sussidiarie soprattutto per quanto riguarda software house attive nel mondo dei videogiochi diventando sulla carta il più grosso colosso europeo dell'industria, ha reso noti i rendiconti trimestrali relativi al periodo compreso tra Ottobre e Dicembre 2023. Con grande orgoglio, i vertici parlano di un incremento netto degli introiti del 4% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.
Ciò che il rendiconto non dice è però che parte di questo incremento di introiti sia legato al feroce taglio alle spese ed agli investimenti che il gruppo ha compiuto nel corso del trimestre: i dati parlano infatti della cancellazione di ben 29 nuove IP, tra cui il prossimo Deus Ex, e il licenziamento dell'8% della sua forza-lavoro, ossia quasi 1400 persone, con relativa chiusura di studi del calibro di Volition.
Questi dati sono molto allarmanti per chi, come noi, bazzica nel mondo dei videogiochi, ma per chi si chiedesse di questo passo quali potrebbero essere i progetti del gruppo che fa capo a Lars Wingefors la risposta è presto detta per bocca dello stesso CEO: "Il principio fondamentale è sempre quello di massimizzare il valore delle azioni in qualsiasi situazione".
Scatenate le proteste della community, per esempio su X, secondo cui il colosso svedese non sarebbe di fatto in grado di realizzare lavoro ed economia, ma solo di cannibalizzarla. Non è un segreto che Embracer abbia in programma di mettere in vendita alcuni dei numerosi team che ha assorbito, come ad esempio Gearbox, e soprattutto che non si faccia problemi a chiuderli se non li reputa remunerativi.
Così va il mondo.