Epic Games hackerata? No, era una truffa contro gli stessi hacker
L'ennesima macchinazione per sottrarre denaro al prossimo, ma questa volta ha colpito i "colleghi"
I tentativi di truffa su Internet sono all'ordine del giorno: non più tardi di ieri, vi abbiamo raccontato dei falsi Helldivers 2 e Palworld, ma ora c'è già un altro episodio pittoresco di cui parlare. Questa truffa denota una certa ingegnosità, ma soprattutto non ha preso di mira le persone "perbene", anzi, potremmo dire che abbia invertito i ruoli di vittime e carnefici. Partiamo dall'inizio: la scorsa settimana si è sparsa la voce che Epic Games fosse stata hackerata, col rischio che dati sensibili potessero finire online, ma era tutto falso.
Fingersi hacker per imbrogliare un hacker
Il finto hack di Epic Games era stato rivendicato dal gruppo ransomware Mogilevich, che in realtà non si occupa di informatica, ma di truffe. Un portavoce del gruppo ha spiegato l'accaduto a Cyberdaily: far credere di aver violato la sicurezza di una compagnia importante come Epic è stata la premessa per indurre ben otto aspiranti hacker ad acquistare una presunta infrastruttura per hackerare, che in realtà non esiste.
In altre parole, le vittime della truffa sono state altri criminali, in barba al vecchio detto che non si ruba a casa dei ladri. Mogilevich non è nuovo a colpi del genere: in un'altra occasione, ha convinto dei malintenzionati di possedere i dati della compagnia di droni DJI. Anche in questo caso era tutto falso, ma il gruppo è riuscito a farsi consegnare ben 85.000 dollari.