Molyneux: "Il processo di sviluppo va cambiato"

di Davide Ottagono

Peter Molyneux, capo di Lionhead, vede il settore videoludico in grande crisi d'identità, bisognoso di un "colpo di stato" verso sé stesso.


Dove si stanno dirigendo i gusti dei giocatori? Fare giochi per la massa é davvero così benefico ai fini della qualità? Vediamo cosa ha da dire.


"Il modo in cui sviluppiamo videogiochi va cambiato", ha infatti detto. "DEVE essere cambiato da troppo tempo. Ora come ora, l'industria dei videogames sta passando un momento di panico"


"E' come se ci stesse sfuggendo dalla dita. Oggi, i videogiochi sono davvero le applicazioni per cellulare o per Facebook, per gli iPads o gli iPhones? O sono i seguiti dei Call of Duty?"


"C'é un problema che dobbiamo risolvere, perché i giocatori lì fuori si stanno annoiando, visto che tutti i giochi iniziano a somigliarsi. Queste persone chiedono più qualità. Il vero segreto sta nel cambiare il processo di creazione dei giochi. Va cambiato l'intero processo"


"Il problema é che tutti puntano alle vacanze natalizie. Va a finire che si implementa, implementa, implementa e poi si ha troppo poco tempo per ripulire. E' come costruire una macchina e, prima di mandarla in catena di montaggio, non la si testa neanche. O, meglio ancora, come girare un film provando le scene una volta sola"


"E questo non va bene. Per niente. Già alcune compagnie stanno cambiando visione, infatti. Basta guardare giochi come Uncharted 2 o Heavy Rain, o anche Bungie. Queste persone riescono a finire i giochi tempo prima del lancio. E' il tipo di professionalità a cui tutti dovemmo aspirare"