Flashdance – L'icona pop anni '80 in 4K
Nuovo scan e lavorazione della pellicola nel 2023 e Dolby Vision, ma si resta sorpresi da audio e sezione extra
Diretto da Adrian Lyne nel 1983, Flashdance è diventato un classico di quel decennio, facendo conoscere al mondo l'attrice Jennifer Beals. La trama segue la storia di Alex Owens, giovane talentuosa che sogna di diventare una danzatrice professionista. Durante il giorno lavora come saldatrice in una fabbrica di Pittsburgh e di notte si esibisce in un club, nutrendo la speranza un giorno di trovare il coraggio di iscriversi a una prestigiosa scuola che però prevede il superamento di un provino. Il film esplora le ambizioni di Alex, la sua vita, l'avventura romantica che l'accompagna e le molteplici sfide a partire da sé stessa che deve affrontare.
Flashdance non è solo un film sulla danza e sul perseguimento dei sogni, ma affronta anche temi più profondi come l'aspirazione alla realizzazione personale, la lotta contro le avversità e il coraggio di seguire il proprio cuore. Una colonna sonora strepitosa e per certi aspetti più importante del film stesso, da "Flashdance... What a Feeling" interpretato da Irene Cara, "Maniac" interpretato da Michael Sembello e non di meno altre gemme musicali che hanno contribuito a definire l'atmosfera del film come "Imagination" di Laura Branigan e "Lady Lady" di Joe Esposito.
Ogni brano è stato accuratamente selezionato per riflettere lo spirito ribelle, la vitalità ma anche la tenerezza di Alex, coinvolgendo e trascinando anche dopo oltre quarant'anni dalla sua uscita al cinema. Questa sorta di versione alternativa di Cenerentola fu un successo straordinario per la Paramount, che guadagnò quasi 100 milioni di dollari a fronte di un budget dichiarato di 8 milioni, che lo rese il terzo film del 1983, dietro a Guerre stellari: Il ritorno dello Jedi e Voglia di tenerezza.
L'edizione 4K - Audio, video, extra
Girato interamente analogico (negativi 125 e 250 ASA), il film ha beneficiato di un'operazione di restauro 4K, formato immagine 1.78:1 (3840 x 2160/23.97p) “Pillarbox” (quindi parzialmente riformattata per la copertura 100% di uno schermo 16:9), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. La visione del disco UHD offre un'immagine ben strutturata, sebbene non così nitida come sarebbe lecito aspettarsi per una produzione derivante da nuovo scan digitale. Superiore l'acquisizione dei particolari anche in secondo piano, così come risulta tutto più robusto anche nelle transizioni notturne. Con la sensazione di aver mantenuto l'organicità della grana originale, il Dolby Vision ha contribuito a una superiore fedeltà per luci e colori, differenze maggiormente apprezzabili con schermi nativi 10 bit.
L'audio resta il Dolby Digital 2.0 canali (224 kbps) per l'italiano limitato ma se non altro con l'originale doppiaggio dell'epoca. Più energico ma comunque non da podio l'inglese DTS-HD Master Audio 5.1 canali (24 bit) che rende lo spettacolo nettamente più brillante e coinvolgente ascoltando attraverso un vero impianto Home Theater a canali separati. Rispetto all'edizione statunitense anche per questa riproposta 4K anni '80 non ci sono extra.