I GAAS vengono abbandonati troppo presto, per il boss di Warframe

Le compagnie dovrebbero supportare più a lungo i giochi pensati per restare attivi nel lungo termine

di Davide Tognon

Warframe è un esempio di game as a service di successo: rilasciato originariamente nel 2013, il third person shooter free-to-play sviluppato dallo studio canadese Digital Extremes gode ancora di ottima salute a oltre 10 anni dal lancio e il prossimo inverno ha intenzione di riportare i giocatori indietro al 1999. Tuttavia, per ogni Warframe, ci sono un Babylon's Fall, un CrossFire X, un Marvel's Avengers (o ancora, Anthem, Evolve, Paragon ecc…) che non ce l'hanno fatta.


Bisogna avere più fiducia nei giochi live service

Steve Sinclair, CEO di Digital Extremes, intervistato da VideoGamesChronicle critica l'atteggiamento dei publisher nei confronti dei titoli live service. A suo modo di vedere, nei confronti di questi giochi c'è una visione del tipo "o la va, o la spacca": al lancio, o c'è subito successo, oppure il progetto è segnato. I costi per mantenere in servizio questa tipologia di video game sono alti, per cui i publisher sono terrorizzati quando vedono calare i numeri degli utenti.

Eppure, secondo Sinclair, i publisher avrebbero i mezzi necessari per continuare ad investire nei progetti, invece di tagliarli prematuramente. Purtroppo questo atteggiamento ha fatto sì che molte release con un grande potenziale siano state abbandonate troppo presto. Voi che ne pensate, Sinclair ha ragione a chiedere un supporto più duraturo, oppure fanno bene i publisher a tagliare i costi in fretta, per limitare le perdite?