Game Informer chiuso da GameStop

Le reazioni shock di redattori e fan

Game Informer chiuso da GameStop

Game Informer, la più longeva rivista di videogiochi - per lo meno negli USA - dopo 33 anni di onorato servizio chiude i battenti. A decretare la chiusura, a quanto pare senza alcun preavviso, è stata la dirigenza della catena di distribuzione che dall'anno 2000 possiede la redazione, vale a dire GameStop.

Fondata nel 1991 come rivista indipendente dal team FunCo,inc. "the Fun Company" , Game Informer ha saputo mantenersi un punto di riferimento per l'informazione videoludica soprattutto grazie a ottimi articoli in esclusiva che le hanno permesso di prosperare anche all'avvento di Internet e dell'informazione su Web, che comunque abbracciò con il suo apposito Sito. Adesso, tutte le pagine dello stesso mirano al laconico comunicato stampa, rendendo dunque irraggiungibili decenni di articoli e contenuti a tema.

"Dopo 33 anni in cui vi abbiamo portato le ultime notizie, le recensioni e gli approfondimenti del mondo del gaming in continua evoluzione, e con il cuore pesante che vi annunciamo la chiusura di Game Informer - recita il comunicato - Sin dai primi giorni delle avventure pixelate fino agli immersivi mondi virtuali moderni, è stato un onore quelli di condividere questo incredibile viaggio con voi, nostri affezionati lettori. Benché le nostre stampe possano fermarsi, la passione per il gaming che abbiamo coltivato insieme continuerà a vivere. Graize a tutti per essere stati parte di questa epica missione e che le vostre avventure di gioco possano non finire mai."

Game Informer: le Reazioni sulla Chiusura

Che la chiusura sia arrivata repentina e senza preavviso lo si legge a chiare lettere nei tweet di numerosi membri della redazione, a partire dal content director Kyle Hilliard, che scrive:

"Game Informer è stato chiuso da GameStop e l'intero, incredibilmente talentuoso staff (me compreso) è stato licenziato. Un capovolgimento della situazione frustrante (specialmente considerando che eravamo circa al 70% del prossimo numero che avrebbe avuto una GRANDISSIMA copertina)".

Non la manda assolutamente a dire un altro dei vertici della testata, il video producer Ban Hanson:

"Sono furioso per la fine di Game Informer. È stata un'incredibile corsa di 33 anni poi GameStop sputa fuori questo messaggio d'addio vuoto/telefonico. Ci scommetto che è stato scritto dall'Intelligenza Artificiale. Fo**iti GameStop e un enorme fo**iti a Ryan Cohen" ossia l'attuale CEO della catena.

Dello stesso tenore, e anzi ancora più avvelenato, Imran Khan, senior editor in seno alla rivista:

"Questa è la timeline peggiore di tutte e fo**iti GameStop. L'industria è decisamente peggiore senza GI e quella stupida compagnia di m**da che si fa d'oro con i meme non può sopportare l'idea che una parte di sé possa avere successo senza il suo intervento diretto."

Una delle figure più rilevanti nella storia di Game Informer è stato Andy McNamara, che ha rivestito il ruolo di editore capo fino al 2020, anno in cui è passato nella file di Electronic Arts: il suo commento sulla chiusura è più nostalgico, non essendo lui interessato direttamente dal fatto.

"In qualità di qualcuno che è stato lì dal primo numero e ha speso la maggior parte della propria vita combattendo e graffiando e artigliando per GI, mi si spezza il cuore a vederne la fine. GI avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Come sempre, sono le persone quelle che importano. Che viaggio incredibile per noi tutti. GI4ever"

Molteplici anche le reazioni da parte degli informatori indipendenti, gli influencer o i volti noti del mondo del gaming:

Game Informer: è Sparita del Tutto?

Sebbene il sito di Game Informer sia adesso oscurato dal comunicato, il web è una struttura particolarmente resistente agli urti e come sempre c'è chi ha fatto il backup: sul sito Internet Archive è infatti già possibile trovare una gran quantità di pubblicazioni e anche altri si stanno attivando per ricostruire un database "storico" della rivista ricorrendo, se necessario, a scansioni ex-novo.

Ora la tempesta si sta abbattendo ancora più violenta sulla testa di Ryan Cohen, che già da anni è al centro del mirino per la sua amministrazione aggressiva, i tagli al personale e la riorganizzazione dei locali con sempre meno giochi e sempre più gadget e merchandise.