GameStop, Marketplace, giochi fisici e Blast

Le affermazioni della catena trollate dalla community

di Tommaso Alisonno

L'inarrestabile avanzata del mercato digitale ha negli anni progressivamente levato fette di utenza al mercato delle copie fisiche, nonché a quello del gioco usato. Lo sanno benissimo tantissime catene di distribuzione che con l'evoluzione di questo mercato hanno dovuto modificare le loro offerte o, in alcuni casi, chiudere bottega.

Una delle realtà che ancora tenacemente resiste, seppur con noti problemi, è quella di GameStop. A seguito della recente chiusura da parte di Microsoft del Marketplace digitale dei giochi Xbox360, la catena ha postato sul suo profilo ufficiale X un messaggio che - diciamocelo - non è esattamente il massimo dell'eleganza.
Giudicate da soli:

Per i non anglofoni la traduzione è "Scommettiamo che adesso vorreste tutti comprare le copie fisiche". Tra le righe [neanche tanto] si legge una stoccata nei confronti della clientela che negli anni ha smesso di acquistare giochi presso la catena affidandosi al mercato digitale e che sarebbe adesso in qualche modo "tradita" dallo stesso.

Chiusura del Marketplace: Puntualizzazioni

In realtà le allusioni di GameStop si basano su fondamenta di argilla: tanto per cominciare, chi ha acquistato un prodotto tramite MarketPlace può ancora scaricarlo e giocarlo sulla propria Xbox360: dunque in questo passaggio "non ha perso niente" - esattamente come se possedesse fisicamente una copia del gioco. Semplicemente non è più possibile effettuare nuovi acquisti.

In secondo luogo la community ha fatto notare come la maggior parte dei titoli Xbox360 sono stati resi disponibili per Xbox One e Xbox Series X/S nella formula della retrocompatibilità e sono tuttora disponibili sullo Store di Xbox per questi sistemi. I titoli che non hanno goduto di questo trattamento [e che dunque rischiano di sparire dal mercato] sono per lo più produzioni indie che non hanno mai raggiunto il mercato fisico e dunque, ancora una volta, esulano dal discorso di GameStop.

GameStop: i Clienti accusano la Gestione

Ma l'aspetto più pittoresco della questione è tutto nella reazione della community, la quale ha colto la palla al balzo per rinfacciare a GameStop tutte le scelte aziendali più o meno opinabili adottate dalla catena negli ultimi anni.

"Quando lavoravo da GS, quando alcuni giochi avevano avuto il loro corso ed erano etichettati come "invendibili" eravamo tenuti a distruggere i dischi o le card prima di buttarli via per evitare che la gente potesse usarli ancora" scrive un utente, a dimostrazione del fatto che la catena non può certamente ergersi a paladina del formato fisico se addirittura ne distruggeva le copie anziché ridurne considerevolmente il prezzo. Un altro utente attacca invece la politica dei prezzi applicati sull'usato, ritirato dalla catena a pochi dollari e rivenduto a cifre vicine al nuovo:

Infine, parecchi utenti hanno attacco GameStop accusandola di aver a sua volta rimosso le copie fisiche dei giochi per far spazio ad altro merchandise, tra cui soprattutto una vera e propria invasione di gadget, soprattutto della linea FunkoPop.

Insomma: sembra proprio che questa volta i gestori del profilo X di GameStop abbiano perso la classica occasione per stare zitti...