George Lucas e Disney - L'altra faccia della Lucasfilm

"Il risveglio della forza" avrebbe guardato molto più al futuro che al passato secondo le originali idee del vecchio patron Lucasfilm

di Claudio Pofi

Sono passati quasi 11 anni da quando George Lucas ha venduto la LucasFilm alla Disney per 4 miliardi di dollari, e non c'è voluto molto perché l'acquisto si rivelasse molto proficuo. Dal canto suo Lucas ha palesato in più di un'occasione il suo disappunto per non aver potuto contribuire alla trilogia sequel con protagonista Daisy Ridley.

Il punto è che i suoi piani per la serie erano molto diversi e lui stesso è consapevole che i fan avrebbero odiato la sua visione. Nei primi tempi dopo l'acquisizione sembrava che Lucas fosse ancora legato come consigliere per la saga, ma alla fine del 2015 ha chiarito il motivo per cui ha deciso di allontanarsi e non partecipare al nuovo inizio quello stesso anno con Il risveglio della forza.

La nuova dirigenza decise di non ascoltarlo, disinteressandosi delle sue storie, provocando una spaccatura e la separazione definitiva. Tra i motivi principali il volere della major di guardare più al passato che non a un diverso futuro. Lucas all'epoca affermò che il suo lavoro comportava un duro impegno nel realizzare ogni film in misura nettamente diversa, con pianeti diversi e astronavi diverse: affermazione discutibile confrontando l'Episodio IV con Episodio VI

Bob Iger, all'epoca CEO Disney, ha rivelato nelle sue memorie pubblicate nel 2019 che Lucas si è sentito tradito dallo Studio, che la sua reazione alla visione de Il risveglio della Forza è stata quella di sottolineare come non ci fosse niente di nuovo. Del resto sarebbe stato meglio se il vecchio patron della Lucasfilm avesse guardato sempre e solo al futuro: tra le discutibili decisioni che non mancarono di far incazzare molti storici fan dell'originale trilogia quella di rimetterci mano, "aggiornandola" alle famigerate Special Edition.