Qualche confidenza su Kratos

La rivista Gameinformer ha intervistato Ru Weerasuriya, co-fondatore e direttore creativo di Ready at Dawn, sull'argomento God of War: Ghost of Sparta, e sul ritorno del team alla PSP.


Stando a quanto dichiarato, nonostante in passato (praticamente immediatamente dopo Chains of Olympus) Ready at Dawn avesse messo da parte la console portatile di casa Sony per dedicarsi ad altre piattaforme, il desiderio di sviluppare ancora titoli su Kratos é stato troppo forte. Con la "chiusura ufficiale" della storia principe nel terzo capitolo su PS3, la PSP sembra essere la naturale continuazione.


La vicenda di Ghost of Sparta si svolgerà tra il primo e il secondo episodio, nonostante in teoria i due non devrebbero essere tanto lontani in termini di tempo. In essa verremo a conoscenza di alcuni fatti che hanno causato l'Ira degli Dei che ha colpito Kratos, e contemporaneamente alcune delle motivazioni che lo porteranno in seguito ad attaccare l'Olimpo.


I retroscena di background sono d'altronde uno degli elementi che hanno maggiormente differenziato Chains of Olympus dalle produzioni PS2/PS3: Weerasuriya ammette che inserire nel prequel PSP tutta la parte relativa a Calliope (la figlia defunta di Kratos) fu una sfida, un esperimento non privo di rischi che mirava a mettere da parte l'aspetto "divino" e "distruttivo" del Fantasma di Sparta e focalizzare piuttosto l'attenzione sul suo lato più umano.


In Ghost of Sparta avremo sicuramente modo di scoprire altri elementi del suo passato e conoscere ancora più a fondo la natura del suo astio. Weerasuriya afferma che "La persona che [Kratos] é diventato alla fine di GoW3 é il risultato finale delle difficoltà che ha dovuto superare per tutta la sua vita e dei vari aspetti che lo definiscono. Nel primo gioco per PSP é stato messo a nudo un lato molto importante di questo passato; nel secondo possiamo assicurarvi che il giocatore scoprirà ancora di più su Kratos."


Interrogato su elementi di natura più tecnica, Weerasuriya si é mantenuto più sul vago. Certamente il team ha messo in cantiere dei miglioramenti in termini di grafica (e se si pensa al livello incredibile raggiunto già in CoO, la dichiarazione non é priva di peso) e un sistema di gioco e di combo rinnovato. Alla domanda su quante di queste innovazioni siano ereditate da GoW3, che già molto rivedeva del concept originale, Weerasuriya ha detto che preferisce vedere Ghost of Sparta come un lavoro a sé stante, sebbene sia innegabile che GoW3 abbia fornito tantissimi spunti su cui lavorare.


Che altro dire, se non che le attese su questo capitolo crescono ogni giorno?