La risposta di Edge
Alla notizia di questa mattina, in cui la Creative Director Deborah Jones di Dark Energy Digital accusava la rivista Edge di non aver neanche giocato il titolo Hydrophobia appioppandogli un voto di 3/10 in base ai primi minuti di gioco e a tanti pregiudizi, la rivista ha risposto dichiarando quanto segue:
"Abbiamo parlato con il PR di DED questa mattina chiarendo che il nostro recensore ha giocato il titolo in tutta la sua interezza, compresi gli stage aggiuntivi (citati in una sezione della recensione intitolata "C'é qualcosa nell'acqua") che diventano disponibili solo dopo aver completato gli episodi dell'avventura."
Adesso sembra essere DED in situazione di svantaggio, visto che Edge ha prodotto il suo giudizio adducendo delle motivazioni - alcune soggettive, come il gusto del gioco, altre obiettive, come i bug riscontrati - mentre il team di sviluppo ha potuto solo muovere una cieca accusa di lassisimo. Probabilmente, per capire se il gioco vale o meno, dovemo tutti provarlo con mano, e forse é proprio questo che a DED vogliono...