I giocatori cinesi hanno perso World of Warcraft
Blizzard non ha più un publisher per molti dei suoi maggiori titoli
World of Warcraft è uno di quei videogame sul quale moltissime persone hanno trascorso anni di "vita videoludica" e magari pure speso cifre non indifferenti. Se vi riconoscete nella descrizione, riuscite a immaginare che cosa provereste qualora l'accesso al gioco venisse interrotto? Come riporta la CNN, da ieri i server cinesi di WoW sono stati spenti e sul social Weibo gli utenti confidano il loro stato d'animo: c'è chi ha pianto a dirotto, chi non riesce a credere che sia vero, perfino chi si sente come se avesse perso il suo primo amore.
La causa del termine del servizio è la fine dell'accordo fra Blizzard Entertainment e il publisher cinese, NetEase. Assieme a WoW, hanno cessato di operare anche i server di Hearthstone, Warcraft III: Reforged, Overwatch, la serie di StarCraft, Diablo III, e Heroes of the Storm. Che Blizzard e NetEase avrebbero preso strade diverse si sapeva fin da novembre; a quanto pare, la compagnia americana ha fatto un tentativo dell'ultim'ora per prolungare l'accordo di sei mesi, ma il publisher ha risposto picche.
Fra i due partner si è rotto qualcosa, come si evince chiaramente dalla posizione di NetEase: la richiesta last minute di un accordo da parte di Blizzard è stata definita "oltraggiosa, inappropriata e non in linea con la logica del business". Blizzard si è messa in cerca di un nuovo publisher per il territorio cinese, ma per ora ha lasciato gli utenti senza l'accesso ai propri videogame e per molti appassionati è un dramma.