I TG in Italia attaccano ancora i Videogiochi

di Tommaso Alisonno

Altra stoccata da parte dei cosiddetti giornalisti italiani, che in un Agosto avaro di notizie (Libia e Governo a parte) riempiono gli spazi con servizi non esattamente recentissimi.


Già quando pubblicammo noi la notizia della morte di Chris Staniforth, deceduto in seguito a una trombosi venosa per eccesso di tempo seduto davanti ai videogiochi, specificammo che si trattava di un evento relativo allo scorso Maggio e giunto all'attenzione pubblica probabilmente solo in seguito ai tristi fatti di Oslo.


Ecco invece come il TG1 presenta la notiza, quasi fosse accaduta nei giorni scorsi:



In onor del vero, per una volta il servizio non si permette di accusare apertamente determinati titoli (anche se le immagini sono facilmente riconoscibili da noi del ramo), ma dipinge comunque la cosiddetta "dipendenza da videogiochi" come una sorta di piaga sociale che colpisce addirittura il 50% delle persone di una specifica fascia di età.


Tralasciamo poi il fatto che lo sfortunato (perché chi muore giovane, a prescindere dalla causa, per noi é SEMPRE sfortunato) Chris non é morto in camera sua, come recita il servizio, ma il giorno dopo... Ben vengano comunque delle cliniche che aiutino le persone che hanno problemi sociali e familiari a "disintossicarsi" da una passione trasformatasi in morbosa mania e fuga dalla realtà, ma bisogna sempre fare di tutta l'erba un fascio? Che dire allora dei milioni di "tifosi" delle varie squadre di calcio?


[AGGIORNAMENTO]


Visto che non pare esserci fine alla polemica, riportiamo anche il servizio analogo messo in onda dai "parenti" del TG2: