I videogiochi che migliorano l'attenzione visiva

di Tommaso Alisonno

A intervalli più o meno regolari, come sicuramente saprete, si torna spesso a parlare di videogiochi violenti e di possibili - studiati - smentiti - cercati - accusati - effetti dannosi sulla psiche umana. Uno studio indipendente tenuto nel 2006 dalla neuropsicologa Lydia Denworth ha però esaminato la questione da un lato assolutamente opposto, cercando invece gli effetti benefici che queste "palestre mentali" possono portare.


Più precisamente, lo studio ha anallizzato gli effetti degli FPS sui riflessi e le capacità visive del soggetto. Alcuni soggetti "non giocatori" sono stati divisi in due gruppi: il primo gruppo (nove persone) ha giocato un'ora al giorno per 10 giorni a Medl of Honor: Allied Assault, mentre il secondo (8 persone) ha trascorso il medesimo tempo in compagnia di Tetris.


Al termine del periodo di prova, i soggetti del primo gruppo avevano tutti migliorato i loro punteggi in una serie di tre test di attenzione visiva. Lo studio é stato poi proseguito nel 2011 dall'Univesità di Berkeley, dimostrando che 40 ore di Medal of Honor: Pacific Assault possono portare dei benefici a pazienti afflitti da ambliopia, é un'alterazione della visione dello spazio che viene a manifestarsi inizialmente durante i primi anni di vita (nota anche come "sindroem dell'occhio pigro").


Le conclusioni, riportare da ScientificAmericanMind, sono che i videogiochi possono modificare e rimodulare la connettività tra le varie aree del cervello, stimolando e sviluppando abilità utili anche al di fuori del gioco stesso. Lo studio cita invero anche la possibilità di lievi e tempornei aumenti del livello di aggressività del soggetto ,e per questo motivo si sta pensando di sviluppare giochi che garantiscano gli effetti benefici senza però stimolare quelli negativi.