I videogiochi non portano solo alla violenza, ma anche al razzismo?

I videogiochi non portano solo alla violenza ma anche al razzismo
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I videogiocatori si ritrovano spesso a difendersi contro accuse al loro hobby preferito, additato più di una volta come "passatempo per violenti". Da oggi, però, i videogames dovranno vedersela anche con le accuse di razzismo.

E' quello che afferma uno studio dell'Università dell'Ohio. Dopo vari test, infatti, il team di studio sembra aver "confermato" come giocare ad alcuni prodotti acuisca il razzismo latente delle persone, lì dove é presente.

Nel loro resoconto possiamo chiaramente notare come, durante l'esperimento, i bianchi che hanno giocato con protagonisti di colore, pad alla mano, si sono comportati in modo più violento del normale, finendo per cadere in ogni tipo di stereotipo.

Il primo test é stato fatto con Saints Row 2. Ad un gruppo di 126 studenti é stato assegnato un personaggio in modo del tutto random. E' stato fatto notare come le persone che comandavano un protagonista bianco si sono comportate in modo "più pulito", avendo anche particolare accortenza per il vestiario. Chi comandava un protagonista di colore, invece, si sbizzarriva a renderlo il più assurdo possibile, tanto nel vestiario quanto nei comportamenti.

Gli esperimenti sono continuati con giochi come Fight Night Round e WWE Smackdown vs. RAW, con esiti pressocché identici. Cosa significa quindi tutto ciò? Non proprio che i videogiochi ti facciano diventare razzista, ammette Brad Bushman, leader dell'esperimento. Piuttosto, che "i videogiochi portino a rafforzare gli stereotipi nelle persone già inclini ad essi".

"In genere, avere la possibilità di comandare una minoranza della società é un ottimo campo di prova, aiuta ad aumentare l'empatia verso di loro", ha infatti detto Bushman. "Ma se i media offrono ai bianchi una dieta di notizie basata sulla violenza delle persone di colore, allora é normale che in questi venga annullata la percezione reale del mondo circostante"