I videogiochi riconosciuti come Arte

di Tommaso Alisonno

Il National Endowment for the Arts (NEA), organo deputato del governo federale degli USA, ha inserito anche i videogiochi tra le possibili espressioni dell'Arte nei Media. L'istituzione, che sovvenziona i progetti artistici con finanziamenti fino a 200000$ (per esempio destinati a quegli artisti che vogliono realizzare opere pubbliche), nel programma relativo all'anno 2012 ha riportato questa dicitura nell'argomento "Art of Media":


Projects may include high profile multi-part or single television and radio programs (documentaries and dramatic narratives); media created for theatrical release; performance programs; artistic segments for use within an existing series; multi-part webisodes; installations; and interactive games. Short films, five minutes and under, will be considered in packages of three or more.


Ovviamente dal punto di vista commerciale il provvedimento non avrà praticamente nessuna influenza: così come non tutto ciò che viene trasmesso in televisione può, anche solo lontanamente, essere cosniderato "arte", tale discorso continua a valere anche per i videogiochi. Parimenti, considerando che la quasi totalità dei titoli sono prodotti con scopi commerciali, é assolutamente impensabile che un team di sviluppo ottenga il succitato finanziamento, il quale tra l'altro sarebbe probabilmente insufficiente a coprire le spese per lo sviluppo di titoli AAA.


E' comunque importante il fatto che anche i giochi interattivi siano stati riconosciuti come, potenzialmente, forme d'arte, ponendo finalmente la parola "Fine" a una polemica che si era protratta anche troppo a lungo.