Iddu – L'edizione 2K Eagle Pictures
Sorpresa al netto della risoluzione video, con un'audio che accende lo spettacolo

Matteo Messina Denaro, boss di Castelvetrano e figura chiave di Cosa Nostra, è stato tra i più efferati criminali italiani, coinvolto in rapimenti e omicidi. La sua vicenda non è solo un susseguirsi di crimini, è anche una storia di depistaggi, protezioni politiche e legami con l’imprenditoria e la massoneria.
Dopo Sicilian Ghost Story (2019), Fabio Grassadonia e Antonio Piazza tornano a esplorare la realtà criminale siciliana con Iddu, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024. Il film evita il classico mafia-movie di stampo realistico o il cinema d’impegno civile, scegliendo invece un registro grottesco, ritenuto dagli autori il più adatto a raccontare una storia tragica così difficile da accettare.
Il titolo del film riprende il soprannome con cui il boss era conosciuto, sottolineando il suo status quasi mitologico. L’approccio volutamente sopra le righe ha diviso, generando reazioni contrastanti, scelta stilistica azzardata che al contempo risponde all’esigenza di restituire la dimensione paradossale di oscuri e indicibili eventi.
Girato digitale con imprecisato hardware, formato immagine 2.39:1 (1920x1080/25i), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50 doppio strato. Nonostante il segnale video interlacciato siamo in presenza di una qualità d'insieme molto buona, anche nelle transizioni notturne così' come nelle tante dove i locali sono irradiati da illuminazione artificiale. Neri profondi, saltuari passaggi con limitazioni nelle sfumature colore e uno spettacolo che sa come intrattenere.

Traccia DTS-HD Master Audio 5.1 canali (24 bit) di ottima resa per dialoghi, musiche ed effetti se ascoltata attraverso l'impianto Home Theater; dove anche il subwoofer ha ruolo essenziale. Seconda traccia descrittiva non vedenti. Le transizioni in dialetto hanno i sottotitoli.
Come extra un backstage di circa 5' minuti e altrettanti dedicati alle scene tagliate.