Il classico Angry Birds rimosso perché troppo onesto coi consumatori
Rovio lo toglie dallo store di Google perché dannoso per gli affari
Il popolo degli appassionati di Angry Birds ha chiesto a gran voce un ritorno alle origini e lo sviluppatore Rovio Entertainment li ha accontentati con Rovio Classics: Angry Birds, remake del primissimo Angry Birds realizzato in Unity e pubblicato sulle piattaforme mobile Android e iOS il 31 marzo 2022. Dopo meno di un anno, a sorpresa, Rovio ha deciso di rimuovere il gioco dallo store di Google (a partire da oggi, 23 febbraio), mentre su quello di Apple verrà rinominato in "Red's First Flight".
Il punto della discussione è la ragione per cui Rovio ha deciso di tagliare il remake appena rilasciato. La software house finlandese ha indicato come causa "l'impatto che il gioco ha avuto sul nostro portfolio". Ora, il remake di Angry Birds al suo interno non ha né pubblicità, né microtransazioni, quindi gli utenti spendono soldi solo nel momento dell'acquisto (ad un prezzo molto contenuto) e Rovio non può monetizzare ulteriormente.
Se tutto ciò ha avuto "un impatto sul portfolio" di Rovio, significa che evidentemente il pubblico preferisca dilettarsi con il remake, anziché con le versioni più moderne che contengono pubblicità e microtransazioni. Il che suona piuttosto ovvio, come pare ovvio che a Rovio non stia bene di non poter più ricorrere a certe discutibili modalità di monetizzazione. Lasciamo a voi ogni altro commento sull'accaduto.