Il remake di The Witcher è un open world
Mentre lo sviluppo del quarto capitolo è cominciato da pochi mesi
Lo scorso mese, CD Projekt Red ci ha spiazzato quando a sorpresa ha svelato i suoi progetti futuri. Uno di questi, chiamato in codice Canis Majoris, si è poi scoperto essere il remake del primo Witcher. Al momento dell'annuncio, le uniche informazioni condivise erano che dello sviluppo si sarebbe occupato lo studio Fool's Theory, composto da veterani che avevano già lavorato sulla saga in passato e che il motore grafico adottato sarebbe stato l'Unreal Engine 5. Nulla invece era trapelato circa la struttura del gioco: open world o no?
Non si tratta di un interrogativo di poco conto, perché se avete giocato al primo Witcher ricorderete che era un susseguirsi di aree chiuse, l'opposto dell'impostazione aperta vista nel terzo capitolo. Il dubbio è stato sciolto con la presentazione dei risultati finanziari della compagnia relativi al terzo trimestre del 2022, all'interno dei quali il remake è descritto come "Story driven, single player open-world RPG - a modern reimagining of 2007's The Witcher". Abbiamo quindi la conferma che il remake cambierà la struttura del gioco e sarà a mondo aperto.
Il documento contiene altre informazioni interessanti: oltre a certificare la ripresa della compagnia polacca (+70% di vendite e +82% di profitti lordi, rispetto al medesimo periodo del 2021), viene comunicato che nell'ultimo anno lo sviluppo si è concentrato soprattutto su Phantom Liberty, la prossima espansione di Cyberpunk 2077. Riguardo The Witcher 4, lo sviluppo vero e proprio è cominciato solo fra aprile e luglio 2022 ed è stato preceduto da una fase di ricerca.