Inverso – The Peripheral, tra realtà virtuale e post-apocalittico
Due diverse linee temporali interconnesse, 2032 e 2099, un futuro ben poco rassicurante
Inverso – The Peripheral è la nuova serie fantascientifica visionabile su Amazon Prime Video, con Chloë Grace Moretz, anche in versione originale sottotitolata.
Anno 2032. Flynne Fisher (Chloe Grace Moretz) vive in una piccola cittadina rurale americana, dove si prende cura del fratello Burton (Jack Reynor), ex soldato tecnologicamente avanzato, e della madre gravemente malata, le cui cure richiedono costi elevati. Nel tentativo di sbarcare il lunario, i due fratelli partecipano a un nuovo prototipo di realtà virtuale, che presto si rivela più di una semplice evoluzione tecnologica.
Anno 2099. Wilf Netherton (Gary Carr) si muove in una Londra post-apocalittica, la cui architettura è infusa di note urbane e un'imponente reinterpretazione neoclassica. Nell'incipit dell'episodio pilota si lascia intendere che questo mondo è sull'orlo del collasso ma resta una speranza, in qualche modo, di salvare la situazione.
Due finestre temporali fortemente interconnesse tra loro.
I due mondi in cui le storie si sviluppano e prendono forma, temporalmente così distanti, risultano più che mai in sinergia nel dare vita a una serie di eventi mettendo in gioco elementi tipici di fantascienza ipertecnologica, ma puntando all'altrettanto interessante valorizzazione emotiva di personaggi credibili.