Klaus Davi e la strage di Oslo: la causa di tutto? indovinate un pò...

di Simone Azzarello

Evidentemente ai nostri TG nazionali fa comodo attribuire i “mali del mondo” ai videogiochi e alla loro presunta istigazione alla violenza; é questa infatti la discutibile associazione che sono portati a fare ogni volta che, un soggetto con una personalità disturbata, dopo aver commesso un crimine, confessa la terribile colpa di aver giocato a un gioco che fonda la sua stessa ragion d’essere su tematiche mature, evidentemente destinate ad un pubblico abbastanza maturo per comprenderle o quantomeno recepirle come tali.


Dopo il vergognoso servizio del Tg1 di cui vi abbiamo reso partecipi ieri, oggi é il turno di Klaus Davi che - dopo averci regalato l’edificante siparietto formato dal duo Giovanardi/Casini in merito alle terribili colpe di The Sims - di ritorno dal suo “viaggio all’interno della psiche di Anders Behring Breivik” (il responsabile della strage di Oslo), ha deciso di condividere le sue “scoperte scientifiche” con l’Onorevole Paola Binetti dell’UDC che, e di questo dobbiamo dargliene atto, a differenza di Davi dimostra di aver ben chiara la differenza tra realtà e finzione e l’importante ruolo di organizzazioni come il PEGI.


Nell’intervista il giornalista arriva ad accusare i giochi violenti di essere portatori di una presunta “cultura della morte” tentando invano e con una certa insistenza di convincere l’Onorevole Binetti della fondatezza del suo pensiero.


Non sarebbe opportuno, in casi come questi, intervistare psicologi ed esperti del comportamento umano invece di politici che, il più delle volte, oltre ad assecondare le visioni distrorte della realtà che hanno i giornalisti vengono sottratti al loro ruolo istituzionale...?


Vi lasciamo all'audio intervista: