L'epopea western di Kevin Costner a Cannes, fra debiti e lacrime

L'attore e regista si è indebitato per realizzare il suo sogno, ma l'accoglienza della critica è disastrosa

di Chiara Poli

Quando credi in qualcosa, puoi arrivare a giocarti il tutto per tutto. E Kevin Costner, celebre attore, star di Yellowstone e regista del premiatissimo (2 Oscar) Balla coi lupi, l'ha fatto davvero.

Al Festival di Cannes ha debuttato con il primo film della sua saga western, Horizon: An American Saga presentato fuori concorso.

Le sue lacrime durante la dichiarazione alla stampa, con l'ammissione di aver ipotecato tutto ciò che possiede (incluse, pare, le case dei figli) per mettere insieme i 90 milioni di dollari necessari a realizzare il film hanno fatto il giro del mondo.

Peccato che, allo stesso modo, anche l'accoglienza disastrosa da parte della critica sia subito diventata virale. Nonostante gli applausi e la standing ovation ottenuta a Cannes.

Il primo capitolo di Horizon: An American Saga stroncato da tutti


Il film numero 1 dei 4 previsti appartiene a un sogno coltivato da Costner per 40 anni: raccontare la conquista del West.

Dopo il successo di Balla coi lupi, per quasi quattro decenni Kevin Costner ha cercato finanziatori per il suo sogno, senza mai trovarli. Il motivo può essere soltanto uno: le sceneggiature non hanno convinto nessuno. 

Così, Costner ci ha messo 40 milioni di dollari di tasca sua e ha racimolato gli altri 50 con ipoteche sulle sue proprietà immobiliari, inclusa la casa e i beni di tutta la famiglia. 

Ma le tre ore di Horizon a Cannes, benché abbiano racimolato applausi dal pubblico in sala, sono state stroncate senza pietà da quasi tutte le riviste specializzate più prestigiose.

Variety ha sentenziato che in pratica nel film non succede assolutamente nulla: si tratta solo dell'allestimento del palcoscenico in attesa di eventi drammatici promessi nei prossimi film.

Time Magazine ha sottolineato come sembri più qualcosa scritto e pensato per la TV, magari l'inizio di una serie, che un film. Già chiamarlo così sembra costare fatica alla giornalista che ha visionato il film.

The Hollywood Reporter ha parlato di qualcosa che dà l'impressione di essere una sorta di montaggio preliminare anziché un film finito.

La critica più pesante è arrivata da Indiewire, che ha parlato di un progetto di vanità cinematografica noioso, il più noioso del secolo.

Insomma: ci fermiamo qui, ma è evidente che il film non sta ottenendo l'effetto che Costner avrebbe desiderato. Ricordando anche che l'attore ha lasciato il cast di Yellowstone, ritardando a lungo la produzione, proprio per dedicarsi a questo progetto.

Già pronto il secondo film


Il secondo film della saga di Horizon è già pronto. Parola di Kevin Costner, che ha anche raccontato come a Cannes stia cercando di trovare qualcuno che gli permetta di realizzare il terzo, senza trovare nessuno disposto a produrlo.

Immaginatevi Kevin Costner, ex sex symbol, pluripremiato, amatissimo dai fan del grande e del piccolo schermo, girare a Cannes con il cappello in mano a quasi 70 anni.

La possibilità di concludere la saga di Horizon sembra essere diventata la sua ossessione.

Non può che sperare che, spinti almeno dalla curiosità, gli spettatori corrano in sala a vedere il film quando uscirà al cinema (il 28 giugno negli USA, il 4 luglio qui in Italia), confortati dagli applausi di Cannes (con tanto di prolungata standing ovation) e non spaventati dalle stroncature dei nomi più potenti della critica.

Per la prima volta da tanto tempo, sembra essere tornata una netta separazione fra l'opinione della critica e quella del pubblico. Non ci resta che aspettare di poter vedere Horizon per farci una nostra idea del film... E del futuro di Kevin Costner.