L'ESRB vuole usare il riconoscimento facciale per i minori

Un efficace metodo di protezione, o una grave intrusione nella sfera privata?

di Davide Tognon

Nella Repubblica Popolare Cinese, il problema della dipendenza da videogame è preso molto sul serio, al punto che il governo ha cercato di imporre per legge un numero massimo di ore di gioco per i minori, in determinate fasce orarie. Inoltre, l'esecutivo di Pechino ha spinto affinché le compagnie locali (come Tencent) ricorrano a metodi efficaci come il riconoscimento facciale, per determinare se il soggetto che sta usando un dispositivo sia o meno un minore.

Pratiche così invasive possono venire imposte in un regime, ma immaginate se succedesse qualcosa di analogo in occidente. Non può quindi che far discutere la proposta dell'ESRB, l'ufficio americano che si occupa di classificare i contenuti multimediali, che ha avanzato richiesta alla FTC (l'antitrust, cioè quella che recentemente ha perso la battaglia legale con Microsoft) di legalizzare un software per il riconoscimento facciale, per poter determinare l'età di chi usa un dispositivo.

Privacy-Protective Facial Age Estimation è un software sviluppato da Yoti, una azienda specializzata in programmi di riconoscimento, assieme a SuperAwesome, compagnia inglese che si occupa di contenuti digitali per minori. A detta dei suoi creatori, questo sistema è molto accurato nello stimare l'età di una persona e non dovrebbe sollevare problemi di privacy, perché le immagini acquisite vengono subito cancellate, ma staremo a sentire cosa ne pensi la FTC in merito.