La produzione di Apple presso la Foxconn

Ricordate la Foxconn? Stiamo parlando del più grosso colosso di fabbriscazione hardware del mondo, con sede a Taiwan e industre in Cina, di cui si servono abitualmente tutti i più grandi marchi del mondo, compresi i produttori di videogiochi. L'azienda é diventata tristemente nota in seguito a 14 suicidi tra i dipendenti, a voci di violenze, di turni massacranti e in generale di politiche aziendali inumane, che hanno portato addirittura al posizionamento di reti anti-suicidio sui muri degli stabilimenti.


Per la prima volta, le telecamere della televisione, e più precisamente della ABC, sono riuscite a penetrare negli stabilimenti Foxconn e a filmare il lavoro degli operai Cinesi. Una visita "guidata", sicuramente: lo staff é infatti potuto entrare al seguito dalle Fai Labor Association, incaricata da Apple di visionare la catena di montaggio di iPad e iPhone, e lungo tutto il tour é stato sempre scortato da un incaricato della stessa Foxconn, il quale ovviamente tesse grandi lodi dell'operato dell'azienda.


Nonostante ciò, é possibile individuare degli elementi piuttosto importanti: i turni di lavoro sono di 12 ore giornaliere, con 2 di pausa per il pranzo (la mensa costa 0,70$) o il riposo, ma senza poter uscire dall'azienda - da cui la "consuetudine" per gli operai di dormire sui banchi di lavoro. Lo stipendio di 2$ all'ora per 60 ore settimanali conferma i 120$ "promessi" nel Giugno scorso (in precedenza, erano 100 settimanali). I dipendenti solitamente devono poi pagare un alloggio il cui prezzo si aggira intorno ai 17,50$ la settimana per un letto in una camera con altre sei persone.


E gli operai cosa pensano? Veramente difficile intervistarli: ai microfoni arriva qualche debole lamentela, o l'affermazione di una di queste di non aver mai visto il prodotto finito a cui lavora, ma il responsabile di Foxconn minimizza nervosamente il tutto. Non sono mancate voci maliziose, come ad esempio sulla possibilità che Foxconn abbia "nascosto" tutti i dipendenti minorenni in vista della visita Americana: lo stesso presidente di FLA, Auret van Heerden, non esclude che i vertici dell'azienda abbiano organizzato un a sorta di "spettacolo", e che quella che un tempo si credeva essere un esempio di eccellenza abbia un mucchio di problemi da risolvere.


Per il resto, vi lasciamo al video in tre parti:

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