La risposta di Microsoft sul caso Foxconn

In seguito all'episodio in cui 300 dipendenti dell'azienda Cinese Foxconn impiegati in una fabbrica di produzione di Xbox360 sono saliti fino ai tetti della struttura minacciando il suicidio, Microsoft si é movimentata ed ha indagato sulle cause. La voce circolante nel mondo dell'informazione parlava infatti di turni e condizioni di lavoro inumane, tali da aver già portato negli ultimi mesi 14 dipendenti del colosso Cinese a togliersi la vita - sebbene individualmente e non in simili manifestazioni di massa.


Ecco pertato, dalle pagine di Kotaku, l'esito dell'indagine svolta da Microsoft:


Microsoft é una delle numerose compagnie che ha contratti con le industrie di manifattura hardware Foxconn. Non appena venuti a conoscenza della protesta in Wuhan, abbiamo immediatamente condotto un'indagine indipendente sul problema.

Dopo aver parlato coi lavoratori e i manager, abbiamo avuto conferma del fatto che la protesta fosse legata alle politiche di assegnazione e trasferimento dello staff, e non alle condizioni di lavoro. A causa di regolari aggiustamenti alla produzione, Foxconn ha offerto ai lavoratori l'opzione di essere trasferiti ad altre linee di produzione o rassegnare le dimissioni ricevendo tutti i salari e bonus dovuti, in base al servizio svolto. Dopo la protesta, la maggior parte dei lavoratori ha scelto di tornare al lavoro. Una porzione più piccola di quegli impiegati ha preferito licenziarsi.

Microsoft prende molto seriamente le condizioni di lavoro nelle fabbriche che realizzano i suoi prodotti. Abbiamo un severo codice di condotta che indica le nostra aspettative, monitoriamo da vicino e continuamente le condizioni di lavoro e ci occupiamo dei problemi non appena si manifestano. Microsoft si impegna per un equo trattamento e per la sicurezza dei lavoratori impiegati dai nostri fornitori, nonché per garantire la conformità con le politiche Microsoft.


Sembrerebbe, dunque, che l'allarme sia rientrato e che sia tutto bene quel che finisce bene. Certamente, però, rimane da capire se i 14 suicidi avvenuti nei mesi scorsi vadano presi come casi isolati oppure se effettivamente la situazione in Cina sia proccupante...