La Svizzera chiude ai giochi violenti
Parliamo oggi dell'ennesimo (triste) capitolo della storia che vede i videogame vittima di censure. Questa volta però non andremo in un lontano paese del Medio Oriente, ma a pochissimi passi dalla nostra frontiera, nella "civilissima" Svizzera. E' stata approvata quasi all'unanimità una proposta di legge del partito Cristiano Democratico, che vieta la vendita ai minori degli sparatutto a contenuti violenti. Fin qui niente di così terribile, visto che già in altre nazioni il bollino "+18" blocca contenuti particolarmente pesanti per i minorenni. Più clamore e preoccupazione suscita invece la proposta del partito Socialista, anch'essa approvata, che vieta la pubblicazione e l'ingresso in Svizzera (bloccando quindi anche i giochi import) di tutti i titoli dove compare violenza su un essere umano. Insomma, anche nella vecchia Europa l'aria inizia a farsi pesante...