La violenza non aiuta il consumo dei videogames
Uno studio per dimostrare quello che diciamo da anni. Ovvero che la violenza fine a sé stessa non é di sicuro la "molla" che fa scattare sull’attenti i videogiocatori di tutto il mondo. Ecco quindi che l’università di Rochester con l’aiuto della società californiana Immersyve ha condotto un’indagine scientifica su 2.670 giocatori abituali di videogames, sottoponendo loro ad un test basato su versioni normali ed "edulcorate" di videogames come Half life 2 e altri. Quello che si é potuto notare é che le reazioni dei giocatori erano le medesime sia con il livello di sangue e gore settato sul massimo, sia quando questi effetti visivi erano ridotti al minimo o del tutto eliminati. La concentrazione massima dei giocatori era incentrata sulla storia e sul livello di sfida che non sul livello di violenza o di sangue presente sullo schermo.