Matt Damon ha ricordato la depressione per un brutto film
L'amore da parte di una delle donne più importanti della sua vita fu fondamentale per uscire da quel luogo buio in cui era scivolato
Parte del clamoroso cast di Oppenheimer nel ruolo dell'ufficiale Leslie Groves Jr., il grande Matt Damon ha recentemente ammesso di essere caduto in depressione.
Come capita a qualsiasi attore coinvolto in una miriade di progetti, anche Matt Damon non è costretto ad apprezzare proprio tutto. La star del franchise di Bourne, volto amato in opere di straordinaria bellezza come Good Will Hunting, piuttosto che Green Zone o Elysium, è caduto in depressione durante la lavorazione di un film che non lo motivava affatto e di cui non ha voluto rivelare il nome.
Nell'intervista ha anche sottolineato il grande consiglio datogli dalla moglie, Luciana Barroso con cui è sposato dal 2005, che lo ha incoraggiato tirandolo fuori da quel luogo oscuro in cui la sua mente si era cacciata.
"Senza fare nomi, credo che a volte ci si renda conto di essere in un film che non è quello che ci si aspettava, ma bisogna farlo comunque. È dura quando sei nel bel mezzo della produzione, manca ancora del tempo alla fine delle riprese, hai scomodato la famiglia. Ho cominciato a pensare all'errore commesso. È soprattutto grazie a lei che sono orgoglioso di essere un attore professionista. Ed esserlo significa lavorare anche 15 ore al giorno, dare il massimo anche quando sai che è uno sforzo sprecato. Se riesci a farlo con il miglior atteggiamento possibile sei un professionista, e lei mi ha aiutato a capirlo".