Metal Gear Solid: il basso Budget dei doppiatori
Jennifer Hale rivela il compenso molto modesto
Che Metal Gear Solid sia un capolavoro è incontestabile, giacché ha mietuto consensi e successi sin dalla sua prima pubblicazione nell'anno 1998. A quanto pare, però, l'industria all'epoca non aveva un particolare occhio di riguardo per i doppiatori - non che questi adesso siano pagati cifre da capogiro, ma nel secolo scorso poteva capitare che lavorassero per un tozzo di pane anche a prodotti destinati a guadagnare milioni.
È il caso di Jennifer Hale, doppiatrice che nel gioco dà la voce al personaggio di Naomi Hunter e che al di là di MGS è famosa per aver interpretato Samus Aran nella serie Metroid, Bastila Shan in KOTOR e soprattutto la versione femminile del Comandante Shepard di Mass Effect. Ebbene: per interpretare Naomi nel primo MGS la Hale ha ricevuto un compenso complessivo di appena 1200 $.
La prima volta che la Hale ha rivelato qualcosa a questo proposito è stato nel mese di Settembre, quando in una intervista ha citato la cifra ma non il brand, limitandosi a dire che questo aveva guadagnato 176 Milioni di $. La conferma che si trattasse di MGS è arrivata nell'episodio di questo mese di My Perfect Console, rispondendo a specifica domanda di Simon Parkin e definendo "grottesca" la disparità tra i compensi dei lavoratori e il ricavato del progetto.
"È un indice di quello che sta avvenendo nella cultura moderna - dichiara la Hale - per ciascun dollaro che il lavoratore ordinario guadagna - e i doppiatori sono lavoratori ordinari; tutti gli attori, e doppiatori che non sono celebrità sono lavoratori ordinari - per ciascuno di questi dollari i dirigenti ne guadagnano 399." La Hale comunque specifica che "io amo MGN: è stata una folle separazione da tutto ciò che ho fatto prima. L'ho amato perché era brillante e perché era semplicemente unico: dark, misterioso e intenso, e ho amato tutto di lui."
Considerando che in questo periodo attori e doppiatori sono ancora sul piede di guerra ad Hollywood e che gli scioperi si stanno estendendo anche ai lavoratori dell'industria del gaming, sentire simili testimonianze diventa ogni giorno meno raro.