Mikami e Suda51 sono critici con la censura dei giochi in Giappone
I due game designer esprimono il loro dissenso nei confronti del CERO
In occasione di Halloween, il prossimo 31 ottobre, Grasshopper Manufacture pubblicherà Shadows of the Damned: Hella Remastered, la versione rimasterizzata del gioco uscito originariamente nel 2011, all'epoca di PS3 e Xbox 360. Lo sviluppo di questo gioco vide la collaborazione di professionisti del calibro di Goichi Suda, Shinji Mikami e Akira Yamaoka (il compositore delle musiche di Silent Hill), ma nonostante il rilievo delle figure coinvolte il risultato finale non ci convinse appieno.
Mikami e Suda51 si sono ritrovati in occasione della recente Gamescom e l'uscita di Hella Remastered ha fatto da spunto per aprire il discorso sulla censura nei video game, un argomento molto sentito in Giappone, poiché l'ufficio competente per la valutazione dei giochi (il CERO) si è dimostrato piuttosto restrittivo in passato. Shadows of the Damned stesso dovette fare i conti col CERO e la situazione non sembra essere cambiata, a distanza di molti anni.
Il parere di Mikami e Suda51 sul CERO
Shinji Mikami, intervistato da Game Spark, non le manda certo a dire: secondo il papà di Resident Evil è strano che persone che non giocano impediscano agli altri di divertirsi, imponendo regole e restrizioni. Suda51, dal canto suo, è più diplomatico, trovando molto triste che ci siano giocatori giapponesi che scelgono la versione Steam di un titolo solo perché sanno che sia quella non censurata. Bisogna poi contare anche che le restrizioni impongono un grosso lavoro extra allo studio, che di fatto deve realizzare due versioni diverse dello stesso gioco.
Il caso di Dead Space, rifiutato due volte
Mikami cita l'esempio di Dead Space, che nel 2008 non venne pubblicato in Giappone perché il CERO lo ritenne troppo violento, quindi gli utenti nipponici che vollero comprarlo furono costretti a cercarne una versione estera. Mikami all'epoca ebbe modo di parlare con alcuni addetti del settore, rammaricati perché, nonostante i loro sforzi, Dead Space non approdò mai su suolo giapponese. Ironia della sorte, il medesimo destino è toccato al remake di Dead Space e non sono mancate le polemiche.