Dal 13 Giugno Milano entra nella Gabbia

di Tommaso Alisonno
Milano, giugno 2015 - Per la prima volta in assoluto, “Milano in the Cage”, evento ufficiale del circuito MMA, ospita un incontro spin-off tra due non-professionisti dell’ottagono, ma veri e propri professionisti della vita di strada, quella reale. Alberto Lato e Roberto Nosenzo hanno scelto di entrare nella gabbia per dimostrare agli altri, ma sopratutto a se stessi, chi è il più forte. Hanno accettato di affrontarsi in un match regolare: una sorta di rito catartico per espiare i sensi di colpa accumulati in una vita fatta di esperienze negative. E vogliono farlo a modo loro e nello stile che più gli si addice. Questa non è solo un’occasione unica per due personaggi borderline, come Alberto e Roberto, per affrontarsi sotto i riflettori, attorniati da un pubblico entusiasta e impaziente di assistere ad evento davvero unico, ma rappresenta anche un punto di partenza di un progetto molto più ampio. Il 13 giugno alle 20.30, presso il PalaIper di Monza, non andrà solo in scena un evento MMA con ben 16 incontri internazionali in cartellone, ma sarà il luogo dove verrà battuto il primo ciak dell’omonimo Progetto Cinematografico, prodotto da TwentyOne Group (www.21group.it), con la regia di Fabio Bastianello. L’intento è quello di ritrarre la vita da strada fatta di risse, scontri fra gang rivali e il disagio sociale di una Milano mai raccontata prima. La gabbia ottagonale, punto di partenza di questo viaggio attraverso la realtà sub-urbana della metropoli meneghina, vuol essere l’elemento metaforico e concettuale per rappresentare l’espressione di questo malessere sociale vissuto quotidianamente nelle zone che non hanno niente a che fare con il volto patinato della città. Tutti gli occhi sono puntati sulla manifestazione “Milano in the Cage”, organizzata da Born to Fight (www.borntofight.tv). Ad assistere all’attesissimo evento, non ci saranno solo gli appassionati di questa nuova disciplina che sta letteralmente conquistando il mondo delle arti marziali. Gli artisti più in voga della scena Hip-Hop milanese (J-Ax, Jake La Furia, Amir & Montenero, iLL Papi e Il Presidente Dogo Gang) sono ansiosi di partecipare e supportare il Progetto Cinematografico con il loro contributo musicale, ma soprattutto di vedere con i propri occhi chi dei due assoluti protagonisti dell’underground meneghino avrà la meglio! Biglietti disponibili su: www.milanointhecage.it

ALBERTO LATO:

NIENTE REGOLE… L’INIZIO DI TUTTO E NIENTE… SOLO LA LEGGE DEL PI FORTE!


Fin da piccolo sono cresciuto con questo concetto di vita, al contrario dei mie coetanei che andavano al parco a giocare, io ci andavo per altre ragioni. E così per gli anni a seguire, dalle compagnie di quartiere alle città di appartenenza, la regola era sempre la stessa: la ragione è del più forte!


I miei stereotipi non erano certo quelli che ci si aspetterebbe da un ragazzo di 15 anni e gli errori sommandosi cominciavo ad avere numeri importanti. Non entro nel merito degli sbagli ne tanto meno di ciò che ho fatto, visto che non sono esperienze di cui fregiarsi.

Gli sport da combattimento sono state tra le poche cose buone che mi hanno accompagnato in questa vita turbolenta, permettendomi di lavorare nei locali come buttafuori e bodyguard.


La mia natura purtroppo non cambia! Dalla Milano nera a San Paolo in Brasile dove ho vissuto per un anno per poi finire in Sud Africa fino in Portogallo a Lisbona. Che dire, niente di buono: droga, risse, rapine, sono state queste la costanti che mi ha portato a dover pagare un prezzo alto. Quando guardavo fuori, immaginavo come sarebbe potuta essere diversa la mia vita. Immaginavo dove mi sarei potuto trovare, e non qui a pagare per gli errori commessi. Forse è giusto così. D’altronde, non c’è stato mai nessuno che cercasse di dirmi cosa fosse giusto o sbagliato, ero solo ed ho continuato ad andare in una direzione che per assurdo pensavo fosse quella giusta.


Ora vedo tutto con occhi diversi, adesso voglio vivere. Voglio vivere una vita diversa, voglio ripulirmi l’anima. Ma voglio farlo a modo mio! Entrerò in gabbia, dove per la prima volta, oltre all’avversario, tutto è reale, comprese le regole del gioco. Un’abitudine alla quale ero estraneo ma che ho voluto fare mia.


Sono pronto ad affrontare il mio destino qualunque esso sia e, indipendentemente dal verdetto, da quel momento sarò un uomo migliore!


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ROBERTO NOSENZO:

ENTRER IN GABBIA E COME SEMPRE COMBATTER!


Fin da giovane, ho sempre avuto la propensione all’adrenalina. Prima con il Judo e il Taekwondo dopo, trasferitomi a Bardonecchia, comincio a praticare lo sci Alpino diventandone un atleta internazionale ed Allenatore Federale. Anche questo non è sufficiente a calmare il mio temperamento. Passo alla Kick Boxing ed alla Muay Thai e contestualmente partecipo ad un Mondiale Rally.


Dopo alcune vicissitudini sportive decido di andare in Sud America e comincio a combattere la Thai. Dal Brasile all’Argentina per finire in Uruguay, precisamente a Montevideo e Punta del Este, dove rimango per 10 anni e dove tutt’ora passo gran parte dell’anno in quanto è lì che ho la residenza. L’Uruguay in quegli anni si rivela un paese vivace. In quel frangente, mi trovai in sintonia con la mia natura irrequieta, sempre alla ricerca di forti emozioni, anche perché ebbi l’occasione di insegnare Muay Thai ai Corpi di Sicurezza. Conosco un ricco imprenditore Brasiliano e divento il suo bodyguard, che non è certo la classica figura che ci si può immaginare visto il posto in cui mi trovavo, il periodo sociale e le situazioni a cui ho assistito.


Dopo questa esperienza torno in Italia ed investo in un locale: il Rock Red House dove ho la fortuna di avere a cartello i chitarristi rock più prestigiosi. E poi la svolta! Il sogno che diventa realtà. Da sempre meditavo di entrare negli Hell’s Angels e finalmente ebbi la mia occasione. Dopo quattro anni diventai Presidente dei Nomads. Che dire, era la mia vita, era quello che finalmente volevo essere. E soprattuto mi trovavo con i fratelli che probabilmente nella mia vita ho sempre cercato.


Tutto questo ha avuto un prezzo che ho dovuto pagare, con una prima condanna a 22 mesi e successivamente a quattro anni. Nessun rimpianto, ammetto che è stato difficile vivere dietro le sbarre come è difficile pensare che questa per me è stata comunque un’esperienza positiva. Non cerco la comprensione da parte di nessuno, ne tanto meno può interessarmi il parere altrui. Ho sempre guardato la vita in tutte le sue più incredibili sfaccettature e non ho mai abbassato lo sguardo!


Ho imparato il rispetto e la disciplina, forte anche dell’esperienza e dai sacrifici maturati con gli sport da combattimento. Ho fatto tesoro di tutto ciò che ha accompagnato la mia vita e l’amore per le Harley ha fatto si che costituissi una società che produce scarichi. Sempre in viaggio, sempre con i miei fratelli e con la voglia di vivere di grandi emozioni.


Entrerò in gabbia e come sempre combatterò per i Valori che mi hanno accompagnato fino ad ora!