Molyneux mostra Milo
Nella serata di ieri, come previsto, Peter Molyneux, mente direttiva di Lionheart, ha presenziato al TEDGlobal 2010 portando con sé una prima versione giocabile di Milo & Kate, il titolo che fu presentato all'E3 2009 per dimostrare le capacità dell'allora nominato Natal (oggi Kinect) e che é stato il grande assente dell'ultimo E3 - tanto da far nascere la leggenda metropolitana che fosse soltanto una tech-demo.
Niente di tutto ciò, ed invitando sul palco una persona presa a caso dal pubblico, Molyneux ha dimostrato lo stato attuale dell'opera - di cui ancora non é nota una data di release - con una demo giocabile durata all'incirca 15 minuti.
Scopriamo innanzi tutto che Milo é un ragazzino essenzialmente solo: trasferitosi con la famiglia recentemente dall'Inghilterra al New England, non ha ancora amici e i suoi genitori sono sempre fuori casa per lavoro, lasciandolo con un "assistente" (baby sitter, se preferite) che poi sarebbe il giocatore di turno.
Nella dimostrazione (di cui speriamo di poter fornire quanto prima un video) si cominciavano a notare le prime possibilità di interazione parlata col bambino virtuale, grazie al tool di riconoscimento vocale di Kinect: il giocatore ha incoraggiato Milo in un momento di sconforto, e quando gli ha addirittura chiesto di schiacciare una lumaca, il bambino ha svolto l'azione con riluttanza.
Per quanto concerne invece l'interattività mobile, é stato possibile vedere in azione il tool in una sorta di mini-gioco di pulizia e riassetto della stanza del ragazzo, che poi al suo rientro ha notato la cosa e ringraziato il giocatore.
Infine, si é parlato della capacità di apprendimento "a nuvola" di Milo: stando a quanto dichiarato, il ragazzo virtuale può fare tesoro delle esperienze vissute con diverse persone, e più giocatori si dedicheranno al titolo, più lui diverrà "intelligente" (- qualsiasi cosa questo voglia significare...)
In seguito, intervistato, Molyneux si é sbottonato sulla filosofia alla base delle sue realizzazioni in generale e di Milo in particolare. "Il mio desiderio é quello di creare un personaggio che mi guardi negli occhi, con cui possa dialogare come un'altra persona. Voglio ricreare il rapporto che c'era con mio padre quando ero bambino." Tutto questo ci ricorda la meravigliosa espressione "umana" negli occhi della Creatura sin dal primo Black&White.